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Il Gilmozzi-pensiero

Stefano Turrini, Nicoletta Del Pero

Alcune affermazioni del sindaco di Cavalese relativamente al ruolo dei consigli comunali, riportate sulla stampa locale, meritano delle precisazioni.

Gilmozzi afferma che i Consigli Comunali hanno perso "un sacco di competenze"; a nostro avviso, volendo, ci sono anche un sacco di possibilità per coinvolgere tutti i consiglieri comunali nella gestione amministrativa. In tal senso il nostro giudizio sull’operato del sindaco di Cavalese è decisamente negativo. Basti pensare che, in Consiglio comunale, è arrivato a definirci "classisti ed integralisti", solo perché la pensiamo in modo diverso dal suo. Ma riportiamo altre "perle" della gestione Gilmozzi, in fatto di coinvolgimento delle minoranze.

Siamo stati esclusi da una riunione promossa dalla Provincia ed estesa agli amministratori comunali di Fiemme sulla Variante al Piano Urbanistico Provinciale, poiché come "amministratori comunali" Gilmozzi ha inteso solo il sindaco e gli assessori. Bella interpretazione, non c’è che dire, soprattutto da parte di chi è anche Presidente del Consorzio dei Comuni.

In occasione di un’importante, e programmata, riunione tra Azienda Sanitaria e Comuni di Fiemme, siamo stati informati telefonicamente solo un’ora prima dell’inizio della riunione stessa e la nostra esperienza nella Commissione consiliare sulla sanità è stata così negativa, che abbiamo scelto di non entrare in nessun’altra Commissione.

Recentemente è stato mantenuto il silenzio più assoluto sull’Accordo ambientale che anche il Comune di Cavalese ha sottoscritto con la Provincia; ne abbiamo parlato in Consiglio comunale solo a seguito di una nostra interrogazione!

Urbanistica, sanità, ambiente: tutte cosette da nulla, sulle quali la tendenza è stata quella di escludere chi la pensa diversamente.

Gilmozzi sostiene che, in Consiglio comunale, "i rapporti tra maggioranza e minoranza" si consumano "su inutili polemiche". Le cose, a nostro avviso, non stanno proprio così; elenchiamo, ad esempio, qualche "inutile polemica" che abbiamo portato in Consiglio comunale:

- asilo nido: infinita questione sulla quale la maggioranza continua incomprensibilmente a rinviare ogni decisione, sostenendo, chissà perché, solo le Tagesmutter (Fiemme è senza un asilo nido!);

- assalto ambientale al torrente Avisio ed alla montagna, con parcheggio e passerella sul torrente e nuova pista da discesa che arriverà fin quasi sulle sponde, alla vertiginosa altitudine di 850 metri!

- sanità: pronto soccorso, perdita di medici, necessità di potenziamento dei servizi, iniquità del vergognoso sistema di prestazioni a pagamento (sul quale non abbiamo sentito particolarmente tuonare il sindaco), progetto di ristrutturazione dell’ospedale;

- contestazione di normative che permettono di ampliare, oltre ogni limite previsto, i propri alberghi, progettando, all’interno degli stessi, mega-appartamenti da 180 metri quadri definiti abitazione del gestore! Non siamo contro l’impresa, come ci rinfaccia Gilmozzi, siamo solo contro normative che garantiscono copertura legale ad interessi principalmente privati, mascherati con motivazioni d’interesse pubblico;

- denuncia dell’anomalo sistema di approvare progetti di vario genere a suon di varianti, svilendo e stravolgendo strumenti di programmazione urbanistica, PRG Comunale in testa.

Al lettore giudicare se quelle sopra elencate sono questioni serie o "inutili polemiche".

Per quanto riguarda il nuovo Centro servizi, sicuramente offre risposte ad alcune esigenze, ci mancherebbe, ma siamo in attesa dell’attivazione degli appartamenti per anziani, vero "cuore" della struttura, sulle cui modalità d’assegnazione e, soprattutto sulla successiva occupazione nel tempo, dopo aver letto il Regolamento comprensoriale, nutriamo qualche perplessità.

Riferendosi poi alla situazione di valle, Gilmozzi afferma che "qualche passo in avanti si comincia a vedere nella direzione di lavorare insieme"; a nostro avviso di passi se ne vedono pochini. Secondo noi questo sindaco di Cavalese, che si propone un po’ troppo come "sindaco di Fiemme", nonostante i tentativi fatti, non raccoglie i consensi che vorrebbe in quanto a collaborazioni intercomunali; questo "sindaco-presidente" che quando dà le dimissioni da una presidenza, poi ci ritorna senza che sia cambiato nulla (vedi presidenza del Comitato di Distretto) o, comunque, rimane come vice (vedi presidenza del Comprensorio), sta un po’ stancando.

In Fiemme, c’è bisogno di maggior dialogo tra i Comuni, mettendosi tutti sullo stesso piano, facendo emergere potenzialità e capacità da tutti coloro che sono disponibili, anche se la pensano diversamente, attivando unioni vere e proprie tra i Comuni, con gli strumenti legislativi che già si sono, senza aspettare di esserne costretti tra qualche anno.