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Parchi naturali: solo propaganda turistica

Direttivo del WWF

Questa Delegazione WWF viene informata della recente realizzazione, all’interno della Riserva speciale S1 del Parco Naturale Adamello Brenta e in ambiente di straordinaria delicatezza, di un nuovo tronco di "strada forestale". L’opera, sita in Comune di Campodenno, si trova in località "Termoncello" poco sotto la Malga Loverdina, che forse costituisce la meta finale dei lavori. L’arteria, lunga circa un chilometro, si diparte a quota 1600 metri dalla strada, recentemente sistemata e allargata (probabilmente a cura e spese del Parco Naturale), che da Malga Arza raggiunge l’alta Val Selvata e quindi Malga Termoncello, e taglia in quota il versante da nord a sud sino a raggiungere le balze di Val Cadino. Trattasi forse della zona in assoluto di maggiore importanza per l’orso, la cui presenza in zona è accertata ogni anno dalla primavera all’autunno. Sono inoltre assai prossime importanti zone di svernamento.

Tra i molti motivi di impugnazione del "Piano Parco" del Brenta-Adamello elencati nel ricorso presentato da WWF e Italia Nostra al TAR di Trento per l’annullamento del citato "Piano Parco", figura al primo posto l’insufficiente tutela, nei confronti della viabilità forestale, dell’area ricompresa nella riserva speciale S1, destinata alla conservazione delle più importanti zone frequentate dall’orso.

La continua realizzazione di sempre nuove e spesso superflue "strade forestali", inevitabilmente destinate a divenire area di penetrazione per veicoli fuoristrada a scopi di caccia e di diporto, costituisce fenomeno da sempre denunciato dal WWF, quale strumento demagogico di "opere pubbliche" di scarsa utilità e di pesante impatto sul territorio. Particolarmente grave risulta tale andazzo se praticato in aree di straordinario interesse naturalistico e di grande integrità, quali debbono considerarsi le ultime zone frequentate dall’orso.

L’entrata in vigore della Legge Provinciale 18/88 che finalmente ha costituito i Parchi Naturali, sembrava aver finalmente posto un limite e una regola almeno nelle aree di maggior pregio a tale sistematica alterazione delle nostre montagne e alla sempre crescente apertura delle medesime al traffico e alla fruizione automobilistici. La realtà dei fatti mostra purtroppo come il grado di considerazione dei valori ambientali, da parte delle amministrazioni provinciali e comunali, responsabili della gestione del territorio, nonché da parte dei servizi forestali della Provincia rimanga drammaticamente basso e insufficiente.

I Parchi Naturali, lungi dal costituire strumenti di tutela e difesa delle caratteristiche naturali e ambientali, sono in realtà usati quale mezzo di propaganda turistica e quali pretesti per l’acquisizione di sempre nuovi fondi, provinciali, nazionali e pubblici comunitari. Per quanto riguarda specificatamente le strade forestali, particolarmente evidenti risultano dalla quotidiana esperienza l’indifferenza dell’amministrazione forestale alla tutela ambientale, e la ferma volontà di tale amministrazione di realizzare comunque e dovunque la propria "pianificazione di settore" al di fuori di e nonostante qualsiasi differente esigenza. Deve essere del resto sottolineato come un atteggiamento non diverso sia riscontrabile presso gli uffici provinciali preposti alle cave e alle attività minerarie.

Con questo comunicato rivolgiamo la nostra protesta, destinata probabilmente a rimanere senza alcun effetto pratico, in primo luogo alla coscienza e sensibilità di quanto hanno ancora a cuore la difesa e la conservazione del patrimonio naturale trentino, e denunciamo alla pubblica opinione il clima di pesante ipocrisia che ormai sembra contrassegnare senza rimedio e la nostra vita pubblica e l’opera della pubblica amministrazione.