Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca

Le due debolezze

L'impasse nello scontro per la presidenza alla Camera ci Commercio.

La guerra per la presidenza della Camera di Commercio è in questi giorni a un punto critico. Ricapitoliamo quanto scritto nel numero scorso: da una parte ci sono i culi di pietra, i professionisti della poltrona abbarbicati (soprattutto) all'Unione Commercio e Turismo che ripropongono alla Camera uno di loro, Marco Oreste Detassis, da 18 anni mediocrissimo, immobile e inamovibile presidente. Dall'altra le forze economiche che si vorrebbero più vivaci - industriali, artigiani, cooperazione - le quali parlano di "rinnovamento", propongono il pensionamento di Detassis, ma ahimè gli contrappongono l'ex presidente degli Industriali Garbari, debole figura dell'industriale da prima repubblica, che vive di appalti pubblici con tutti gli annessi e connessi.

Insomma un brutta situazione: da una parte il sottobosco politico-burocratico, esperto in trame e lavorio di corridoio, che insediatosi nei posti di potere blocca l'evoluzione del Trentino; dall'altra la debolezza della classe imprenditoriale, che rischia di non riuscire ad esprimere né figure nuove, né progetti per l'economia dei prossimi anni.

In questi giorni queste dinamiche si sono accentuate. Sul versante imprenditoriale, la debolezza della candidatura Garbari ha fornito all'Associazione Artigiani l'alibi per rompere il fronte, e proporre un proprio candidato, Adriano Dalpez, tutto interno al proprio mondo. Una candidatura di bandiera, probabilmente interlocutoria, che ha lo scopo di scompaginare il fronte Industriali Cooperazione, ed alzare il prezzo della propria adesione. Come si vede, giochetti di potere a progettualità zero, sintomatici delle difficoltà dell'imprenditoria trentina ad essere forza propulsiva.

Dall'altra parte i culi di pietra stanno facendo il gioco duro. Tutti occupati nei giochi di poltrone si trovano con la loro associazione - l'Unione Commercio - in sempre più grave crisi (sono ormai ufficiali le notizie di chiusure di sedi e di sportelli): e proprio per questo non possono permettersi di perdere la partita della Camera. Grazie anche agli addentellati politici, hanno iniziato la campagna acquisti dei voti degli incerti (il presidente della Camera viene eletto dai 45 consiglieri del consiglio camerale, rappresentanti delle varie associazioni di categoria): e poi si sono appropriati del più alto numero possibile di consiglieri, con metodi ferocemente contestati dalle altre associazioni.

Le quali non si sono limitate a lamentarsi: a meno di imprevisti giungeranno al Tar almeno tre ricorsi da parte di associazioni che si ritengono danneggiate, la Confesercenti e l'Associazione Albergatori. entrambe concorrenti dell'Unione.

A questo punto, esito probabile è una sospensiva da parte del Tar di tutto il meccanismo, e il conseguente commissariamento della Camera per un periodo di almeno 67 mesi. Il che significherebbe un ulteriore appannamento della candidatura Detassis; e maggior tempo per gli imprenditori per uscire dall'attuale impasse e trovare una candidatura credibile. E soprattutto dopo il 23 novembre si iscriverebbe anche la presidenza della Camera di commercio nel nuovo quadro politico post-elezioni.

Il che rimanda ai rapporti tra la politica e il mondo economico (finora il solo Dellai si è pronunciato nel merito, e contro la permanenza di Marco Oreste Detassis); e alla debolezza progettuale dell'imprenditoria trentina, che rischia di veder svanire i propri sogni di essere soggetto autonomo dalla politica.

Ma su questo ritorneremo.