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Sei candidati a Cles

Sinistra che discute: le primarie dei Democratici di Sinistra in Val di Non.

Roberto Luchini

I Democratici di Sinistra inaugurano in vai di Non il metodo delle primarie per designare i loro candidati alle prossime elezioni. Si attendeva con curiosità la risposta della gente a questa novità e la sala comunale di Cles piena come non accadeva da tempo è un segnale positivo. Il segretario Albergoni che presenta l'iniziativa e il sindaco di Tassullo Benvenuti che dirige le operazioni al tavolo dei candidati offrono un modello abbastanza simile del nuovo figo di sinistra.

Il pubblico è assai vario, non c'è segno di presenze pesanti di partito e gli oratori sono incoraggiati dall'attenzione che li circonda.

Salvatore Peri parla come dal pulpito e fa un po' di impressione quando s'infiamma col suo tono profetico.

Giorgio Tonini suscita consenso quando afferma che il problema del Trentino è il futuro ed indica la via: non più forti, ma più bravi. Ha il profilo del leader, ma non forse ancora il cipiglio. E Remo Andreolli, vicesindaco a Condino, colpisce nel giusto quando sottolinea come la periferia vive male la razionalizzazione dei servizi.

Ottorino Bressanini esprime la propria soddisfazione nel contatto con tanta gente, che ha saputo apprezzare il metodo democratico.

Margherita Gogò ha il piglio concreto dell'amministratrice che vuole una dignità nuova per i comuni delle valli costretti ad elemosinare in Provincia.

Rolando Mora racconta la sua esperienza di vita che gli ha fatto capire quanto sia importante dare a tutti, anche ai meno abbienti, pari opportunità di riuscita.

A parte i toni un po' troppo accesi del primo, gli altri candidati si sono più o meno equivalsi, ottenendo risultati molto vicini nello scrutinio.

E' prevalso tanto buonismo, aperture a tutti, disponibilità al confronto, voglia di mettere insieme le culture democratiche. Nessuno si è arrischiato ad indicare dei nemici con cui occorra fare i conti; e si dovrà vederese simili candidati sapranno reggere l'urto dei vecchi marpioni della politica nostrana.

Alla fine, fra il pubblico, l'atmosfera era ottimistica e si notava un bisogno diffuso di parlare. L'assenza di un candidato di valle è stata notata, ma per ora non sembra pesare.

Quando la passerella è finita, rimane la sensazione di un inizio positivo, ma anche l'incertezza per un cammino ancora molto lungo da percorrere.