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Chiesa, non più tempio

Questa volta si recensisce la storia. Certo, con la "s" minuscola, di branca minore e futile impatto. Però storia, perchè il ristorante Chiesa per lungo tempo è stato riferimento gastronomico di Trento e provincia. Da alcuni lustri l’antico spirito s’era però assopito, e assopito era anche il menù con il risotto alle mele, inamovibile e quasi malinconico cimelio. Il cambio un paio di anni fa. Parola d’ordine: diversificare l’offerta ed aprirsi a più tasche. Ecco dunque un wine-bar, alcuni tavoli dove servire piatti espressi a prezzi ragionevoli e una sala gourmet per volare alti.

Oggi parliamo di quest’ultima. Pavimenti verdi, divanetti platino e bicchieri per l’acqua turchese. Ambiente bello, ma forse troppo "studiato". Giovani in cucina, capitanati dal capace Peter Brunel, e giovani anche in sala, ma con stile tanto impostato da risultare alle volte affettato. La cucina, creativa, utilizza ingredienti costosi (caviale, aragosta, piccione) che incidono notevolmente sui prezzi. Non tanto quelli della degustazione (55 euro sono legittimi), quanto piuttosto in carta, dove le portate sfondano spesso quota 25. Scusate, la rubrica finisce e non ho parlato di piatti. L’errore è però indotto. Le portate infatti, curate e ben cucinate, dicono pochino. Sono gradevoli, certo, e la materia prima è all’altezza, mancano però di personalità. I bocconcini di pollo fritto sono bocconcini di pollo fritto, e la crema di zucca con stracciatella abbina due ingredienti di qualità, ma che assieme non sanno essere piatto. La sensazione, insomma, è che il remake del Chiesa si sia basato troppo sul costruito e poco sul costrutto.

Ristorante Chiesa,
Trento, Parco San Marco,
Tel. 0461-238766.
Chiuso la domenica e il lunedì a pranzo.