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Uno sguardo sul teatro per i più piccoli

Dopo aver superato la prova della ripresa estiva, il teatro trentino prepara l’autunnale ritorno in sala. Sarà una sfida ancor più laboriosa e stimolante, scrivevamo lo scorso mese. Il virus è ancora presente, artisti e pubblico vanno tutelati, ma bisogna guardare avanti con fiducia e far ripartire la macchina anche tra le quattro mura. Le diverse realtà, grandi e piccole, più o meno consolidate, hanno presentato o presenteranno in queste settimane le loro stagioni.

Vogliamo qui dare spazio ad Elementare Teatro, piccola associazione con sede a Vallarsa che ha saputo adattarsi alla situazione contingente e avuto il coraggio di assumersi il rischio di ripensare radicalmente la propria proposta di programmazione.

La compagnia diretta dalla regista e drammaturga Carolina de la Calle Casanova e dall’attore Federico Vivaldi, infatti, ha voluto imprimere una decisa svolta alla rassegna “Teatro in Valle”.

Quella di quest’autunno (26 settembre – 20 dicembre) sarà infatti un’edizione kids, un cartellone tutto dedicato al teatro ragazzi. Una scelta dettata dal fatto che i più piccoli sono tra quelli che più hanno sofferto il periodo di lockdown. Obbligati ad abbandonare per un tempo imprecisato le loro abitudini relazionali, scolastiche e sociali, a non poter vedere gli amici, a non frequentare scuole e parchi, spesso faticando a capirne il perché. Questa offerta vuole pertanto essere un regalo ai bambini (dai due anni in su) e alle famiglie.

Il programma prevede dodici titoli, dodici diverse declinazioni della narrazione infantile, e coinvolge, con l’eccezione del Teatro del Piccione – Teatro della Tosse, artisti e compagnie del territorio quali Teatro delle Quisquilie, Compagnia dei Somari, Alberto De Bastiani, Luciano Gottardi, FuoriQuotA e Compagnia Magico Camillo, Finisterrae Teatri, Nicola Sordo.

La rassegna si svolgerà tutta a Rovereto; dopo il debutto allo Smart Lab con “La luna sull’uomo” (produzione Elementare), la maggior parte degli appuntamenti saranno alla sala della Filarmonica, un paio alla Libreria Piccolo Blu.

Se l’esperimento funziona, chissà che non possa diventare un appuntamento fisso, magari anche dislocato nei vari centri della Vallagarina.

Per accompagnare questo cambio di rotta, Elementare Teatro ha ideato e organizzato allo Smart Lab una tavola rotonda sulla narrazione infantile. Un primo momento seminariale per favorire un confronto tra operatori culturali esperti del settore, al fine di capire come funziona il genere in Trentino, quali sono i temi e gli argomenti da affrontare, come trattarli e trasmetterli, intercettare proposte per sinergie e collaborazioni possibili tra le realtà esistenti. Ragionamenti che confluiranno in un vademecum di buone pratiche per il futuro prossimo.

All’incontro, si diceva, sono intervenuti diversi operatori teatrali e culturali. Romeo Amedeo, direttore artistico di Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse, ha raccontato l’esperienza genovese e sottolineato come per catturare i ragazzi si debba creare un linguaggio mai uguale a se stesso, in grado di mettersi in dialogo con loro.

L’organizzatrice Giovanna Palmieri ha tracciato un quadro del panorama nazionale, indicato i temi rischiosi o tabù, sostenuto la necessità di lavorare sulla ricerca drammaturgica.

La pedagogista Silvia De Vogli, responsabile di “Educa, festival” che mette al centro l’educazione facendola incontrare con i linguaggi artistici, ha evidenziato come il teatro abbia una grandissima responsabilità sulla corretta comunicazione delle diversità che possono diventare disuguaglianze.

Francesco Zambotti, responsabile dell’area educazione delle Edizioni Centro Studi Erickson, ha portato un punto di vista editoriale, proponendo una lista di temi e titoli da affrontare e auspicando un teatro che sappia creare ponti.

Infine Irene Vitulo, responsabile scuole e formazione del Teatro Stabile di Bolzano, ha rimarcato la necessità di educare non solo i ragazzi, ma anche gli insegnanti. Dopodiché, spazio agli interventi di artisti e operatori presenti, innescando un embrionale ma vivace confronto su quanto attiene al teatro ragazzi e alle sue prossime possibilità d’evoluzione.

L’idea di Elementare Teatro di cambiare direzione per dedicarsi al teatro ragazzi, in un periodo storico come quello che stiamo vivendo, sia sotto il profilo della programmazione che della discussione teorica e pratica, è sicuramente lodevole.

C’è da augurarsi che questa duplice proposta sia solo l’inizio di un percorso di crescita, confronto e collaborazioni che possa offrire uno sguardo aggiornato sullo stato dello spettacolo per i più piccoli.

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