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I primi 6 mesi del sindaco verde

Crescono i consensi: piace il programma, ma anche lo stile di governo

Georg Willi

In primavera, al primo turno delle comunali, i verdi erano diventati il primo partito in città, col 24% e 10 seggi su 40. Nel secondo turno dell’elezione diretta del sindaco, il verde Georg Willi (già deputato nazionale e capogruppo nel Consiglio provinciale) era riuscito a sorpassare la sindaca uscente, Christine Oppitz-Plörer; così Innsbruck aveva eletto con il 54% il primo sindaco verde dell’Austria pochi mesi dopo la sconfitta di quel partito nelle elezioni nazionali e la formazione di un governo di Popolari e Freiheitliche. Innsbruck, che aveva dato anche una maggioranza di due terzi al verde Alexander van der Bellen per la presidenza della repubblica, ha tenuto.

A quel punto, il primo arduo compito era la formazione della giunta comunale. C’erano due possibilità: continuare con il quadripartito di centro-sinistra (Popolari – che in città come nel Tirolo sono tradizionalmente più “socialcristiani” dei nuovi popolari del cancelliere Kurz -, lista della ex-sindaca, socialdemocratici e verdi) o una maggioranza di destra contro il sindaco, capeggiata dai Freiheitliche, diventati il secondo partito con 8 seggi.

Questa seconda opzione avrebbe dato alla lista della sindaca (scesa a 7 seggi, terzo partito) più peso in seno alla futura maggioranza, e l’opportunità di vendicarsi per una storica sconfitta (la lista “Per Innsbruck” era, per vocazione, la lista del sindaco sin dal 1994). Il compito dei verdi era dunque di negoziare un programma di governo caratterizzato dai loro tradizionali contenuti (sostenibilità, protezione dell’ambiente, continuare il programma di riduzione del consumo di energia per lottare contro il disastro del clima, ma anche giustizia sociale, valorizzare la diversità come ricchezza del tessuto urbano, difesa dei diritti civili contro lo stile autoritario dei populisti di destra) senza chiedere troppo ai futuri partners di governo.

I verdi ci sono riusciti dopo una settimana di intensi negoziati. Quello del rifondato quadripartito è il programma ambizioso di un centro-sinistra guidato da idee verdi, che però lascia spazi di autonomia e possibilità di realizzare progetti ai partners più moderati. Come già in passato, i dicasteri dell’urbanistica, di mobilità, energia, ambiente e verde urbano sono in mano ai verdi (due assessori su 5 della maggioranza), con in più bilancio, personale ed edilizia popolare. Ricordiamo che in Austria, nei comuni, vige un sistema per cui la giunta è composta da 7 assessori distribuiti fra i partiti, anche quelli di opposizione, secondo il sistema proporzionale; ma solo quelli della maggioranza governano effettivamente, mentre gli assessori dell’opposizione hanno sì un voto in giunta, ma in realtà non dirigono niente.

Poco dopo la formazione della giunta, il sindaco ha scoperto un buco nel bilancio comunale: non solo c’erano dei debiti (cosa nota: 200 milioni dalla Banca europea degli investimenti, utilizzati per finire la costruzione della nuova tramvia come asse portante del trasporto pubblico), ma si scopriva che la costruzione della nuova funivia sul Patscherkofel (area di sport e ricreazione) era costato più della somma preventivata (minimo 10 milioni), fatto che la sindaca uscente aveva omesso di pubblicizzare prima delle elezioni.

Il nuovo sindaco, che ha ereditato quel buco, ha pertanto dovuto annunciare un programma di risparmio per i prossimi anni. Niente più grandi progetti (ora “piccolo è – per forza – bello”), dobbiamo valorizzare le soluzioni intelligenti che hanno bisogno solo di piccoli investimenti nelle infrastrutture.

Il primo grande sondaggio post-elettorale, fatto dopo il dibattito in Consiglio sul bilancio preventivo per il 2019, ha visto crescere ulteriormente i verdi, passati dal 24% di aprile all’odierno 30%, mentre i partners di governo appaiono in lieve calo, e pure i Freiheitliche perdono qualcosa; e c’è stato anche un significativo aumento dei consensi per il sindaco verde.

Evidentemente la verità è il migliore strumento per guadagnare voti, la gente apprezza la trasparenza e l’onestà. E soprattutto lo stile aperto, dialogante di Georg Willi. I contenuti del quadripartito non sono in realtà molto diversi di quelli dell’ultimo periodo; ma mentre la sindaca uscente mostrava di non accettare le critiche, Willi è riuscito a dare ai cittadini l’impressione di sentirsi presi sul serio, di un dialogo aperto, di una ricerca comune per le soluzioni più efficienti, ma anche condivise. Con questo nuovo stile (“Es geht auch anders”, il cambio è possibile, era uno degli slogan più efficaci della sua campagna) egli si appella al senso di responsabilità civica dei cittadini. Finora con successo. E anche in provincia, i verdi, che governano insieme ai popolari del capitano Platter, sono dati in crescita dai sondaggi. Innsbruck e il Tirolo, piccole realtà che si oppongono al vento di destra, e per questo odiati dai Freiheitliche nazionali, non hanno paura di niente... se non che il cielo gli caschi sulla testa.

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