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Velocità: bella ma pericolosa

L’accattivante spinta commerciale che propone veicoli con prestazioni assolutamente sproporzionate alle reali possibilità di circolazione sulla rete stradale

I giorni dell’estate si sono succeduti portando ogni mattino tristi notizie di morte. Sui giornali sono riportate desolate immagini di veicoli accartocciati, schiacciati, irriconoscibili. Solo il violento, repentino consumo di una potente energia può aver portato a quell’ammasso informe; è l’energia cinetica dovuta all’alta velocità che si annulla nell’attimo dell’urto e della deformazione.

A questi fatti gravi si aggiungano i veicoli fuori strada, i salvataggi avventurosi, gli spaventi per chi si vede tagliata la strada o viene sfiorato da un veicolo in sorpasso.

Questa dimostrazione di potenza e di falsa libertà dimostra quanto bella sia la velocità, ma quanto purtroppo sia pericolosa. Perché la velocità sia così attraente lo potrà forse spiegare uno psicologo; si dovrà comunque tener conto dell’accattivante spinta commerciale che propone veicoli capaci di velocità e di accelerazioni assolutamente sproporzionate alle reali possibilità di circolazione sulla rete stradale.

Purtroppo i limiti di velocità ed i divieti non vengono rispettati e furbescamente si incolpa la strada della pericolosità, mentre ogni incidente sarebbe evitato se la guida fosse rispettosa e prudente.

Purtroppo i controlli sono carenti di giorno e del tutto assenti all’imbrunire e nella notte, quando appunto si scatenano i novelli campioni. Ci si domanda perché si controlla così poco la velocità e che cosa si può fare per combattere l’inveterata furbizia, l’incoscienza e la stupidità dei guidatori.

Innanzi tutto occorre aumentare i controlli in tutte le ore del giorno e della notte (chi vigila non è un impiegato qualsiasi, ma deve coprire con efficienza tutta quanta la giornata).

Sono da rimettere in funzione i dissuasori (semafori intelligenti, colonnine, dossi, ecc.), dopo averne assicurato la difesa da possibili ricorsi.

Infine sono da munire i tratti di strada più invitanti di dispositivi automatici di controllo della velocità, i cosiddetti “tutor” in uso in alcune autostrade. Tratti ben definiti, per lo più a senso unico, dove il piacere della velocità e dell’emulazione si liberano e dove più frequenti sono gli incidenti: le gallerie di Mezzolombardo, di Ledro, dei Crozi di Civezzano, di Martignano, la retta di Ospedaletto, la circonvallazione di Trento e molti altri.

Sono dispositivi tecnici molto semplici, sicuri, difficilmente contestabili, che riprendono fotograficamente i veicoli all’ingresso ed all’uscita, cronometrano i tempi di percorrenza e determinano così automaticamente in tempo reale la velocità quale rapporto tra lo spazio entrata-uscita noto ed il tempo di percorrenza cronometrato.

Vi assicuro, per esperienza diretta patita recentemente in Francia (per leggeri superi dei limiti di velocità) che è un ottimo sistema per far rinsavire gli utenti e per raccogliere fondi per la manutenzione delle strade.

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