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Il sogno di Busquets e la nuova linea del Brennero

Da un po’ di giorni si è ritornati a parlare, talvolta con entusiasmo, dell’interramento della ferrovia nell’abitato di Trento, la realizzazione dell’audace proposta di Busquets, dando per certa l’attuazione in provincia di Trento del raddoppio prevalentemente in galleria, della linea ferroviaria del Brennero in sinistra Adige. Si tratterebbe di spostare tutto il traffico ferroviario sulla nuova linea e così rendere possibile l’interramento nell’area cittadina, compresa una linea metropolitana nord-sud.

Il gioco è evidente: l’astuto assessore provinciale ed altri personaggi del mondo politico e imprenditoriale usano il cavallo di Troia del sogno di Busquets per rendere accettabili gli aspetti negativi della nuova linea TAC o TAV. Di questa trova giustificazione tecnica solamente la galleria del Brennero, perché abbassa l’altezza del valico di ben 600 metri ed il rifacimento del tratto più a nord, Fortezza-Ponte Gardena, perché presenta pendenze eccessive e raggi di curvatura troppo ridotti.

Non altrettanta motivazione al rifacimento vi è nel rimanente tratto a valle, fino a Verona. Qui la favorevole conformazione orografica, la sapiente opera austriaca di 150 anni fa, l’accurato ed attento controllo e le opere di manutenzione e di ammodernamento dell’Azienda ferroviaria, rendono possibile il mantenimento della linea attuale, in quanto attualmente ampiamente sotto-utilizzata e inoltre il carico potrebbe essere ridotto distribuendo il traffico nei vari valichi transfrontalieri, riducendo il traffico deviato sull’autostrada A22, attualmente pari a circa il 30%, e quindi rendendo meno necessario il passaggio dalla strada alla ferrovia e infine razionalizzando il trasporto merci. Verrà in tal modo contenuto il disturbo acustico per chi abita in prossimità.

Parallelamente si potrà provvedere all’esecuzione di vari interventi tecnici sui treni e sulle infrastrutture ed alla realizzazione di efficaci barriere fonoassorbenti verticali o a galleria, come visto in uso nell’attraversamento di Innsbruck.

Viceversa la costruzione della nuova linea TAV o TAC, così come progettata, porterebbe indubbiamente al potenziamento della linea, ma comporterebbe pesanti e irrimediabili conseguenze ambientali: la modifica del sistema delle acque sotterranee e quindi la concreta possibilità di sconvolgere o addirittura di annullare le captazioni idriche in molte sorgenti o pozzi, la produzione di milioni di mc. di materiale di scavo delle gallerie e quindi l’occupazione in superficie di vaste aree, trent’anni di cantieri lungo tutta la Val d’Adige, con conseguente inquinamento e traffico di autocarri. Si prospettano inoltre impossibilità o difficoltà di connessione rispetto alle città ed alle borgate.

In sintesi, un progetto devastante, costosissimo ed energivoro, non utile, se non nella costruzione, all’economia ed alla società locale.

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