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25 anni controcorrente

Il compleanno della casa editrice Raetia

In questo primo numero dopo la sosta estiva, volevo raccontare di come il Sudtirolo ha goduto e poi sofferto dell’assalto del turismo estivo, dell’acceso dibattito sul traffico sui passi dolomitici e sull’invenzione del “treno delle Dolomiti”, l’ennesima grande opera da appioppare ai contribuenti.

Ma pochi giorni fa sono andata all’Alpe di Siusi, ho camminato per ore in uno dei posti più belli del mondo e ho trovato i sentieri tutti asfaltati. Si camminava sul duro, gli scarponi inutili e ridicoli, e ci si doveva scansare continuamente non solo dalle biciclette a tutta velocità, ma anche da numerose auto. Un parco naturale si sta trasformando in un luna park. Anni fa l’asfalto era stato tolto dopo forti proteste. Ora non c’è più un sentiero naturale, salvo da Punta d’Oro/Goldknopf al Molignon/Mahlknecht, ma anche lì passano le automobili. L’amarezza è stata tanta e quindi, per non cominciare male la nuova stagione, vi parlerò di qualcosa di bello, che non ha a che fare con l’ambiente, vittima dell’avidità e della noncuranza, all’Alpe come a Braies e in tanti altri posti.


Gottfried Solderer

Nessuno avrebbe scommesso sulla sua sopravvivenza quando nel 1991 Gottfried Solderer, stanco di ff, il giornale che aveva fondato e dirigeva dopo avere lasciato la Rai, fondò la casa editrice Raetia, su suggerimento del socio di maggioranza della pubblicazione, Christoph Amonn. L’obiettivo era di produrre libri di qualità, rispondendo a un’esigenza che stava emergendo nella società sudtirolese, sfuggita da poco alla mentalità a lungo dominante per cui la cultura e l’istruzione erano poco considerate. Già dal nome si intuiva l’intenzione di scommettere sulla nuova realtà degli anni Novanta, quando in Sudtirolo cominciava a sentirsi nell’aria una forte apertura e un grande rinnovamento in ambito artistico, letterario e storico. Raetia fa riferimento ai Reti, antichi abitanti del Sudtirolo, che precedettero di molto gli attuali abitanti ladini, tedeschi e italiani, sempre in competizione fra di loro sulla primogenitura.

Cominciarono in due soci, ma ben presto il numero crebbe, mentre ci lavoravano diversi collaboratori, anche a titolo onorario. Nel 2011, dopo una crisi, Raetia diede vita anche a una cooperativa, Ex Libris, che offre anche al libero mercato servizi di copywriter, traduzione e correzione testi, cosa che mancava in Sudtirolo, e con il tempo è nata perfino una partecipazione nel settore del cinema.

Allora come oggi in provincia di Bolzano vi era una editrice dominante, l’Athesia, che con il tempo è divenuta sempre più potente, economicamente e politicamente. Chi ha il monopolio può decidere chi deve essere pubblicato e chi no, quali notizie devono o possono arrivare all’opinione pubblica e quali no.

In questi venticinque anni però l’atmosfera culturale e politica è cambiata, e a questo hanno certo contribuito i piccoli editori, anzitutto Raetia, e qualche piccolo quotidiano. Mentre questi ultimi (Neue Südtiroler Tageszeitung e la piattaforma web salto.bz) riescono a far emergere notizie di attualità che altrimenti rimarrebbero sconosciute e costringono la concorrenza a non ignorare aspetti della realtà sociale, economica e culturale, i libri dell’editrice Raetia hanno svolto una funzione molto forte di stimolo alla crescita culturale, letteraria, artistica e storica del Sudtirolo.

Il 25 agosto Raetia ha festeggiato i 25 anni di esistenza, che in parte si può declinare come sopravvivenza, e anche resistenza. Gottfried Solderer ha parlato di “esercizio di equilibrismo” per descrivere sinteticamente un quarto di secolo di successi e difficoltà, di pubblicazioni di nicchia e di superamento dei problemi economici, alcuni naturali per un’editrice piccola in un territorio ridotto, altri dovuti al fatto che le leve del denaro erano (e sono) vicine alle concorrenza.

Raetia ha pubblicato fra i 20-25 libri all’anno, in tutto circa 600 di vario argomento. Ma anche se è nota la sua attenzione alla letteratura, l’apertura ai giovani autori, anche se fra i nomi dei suoi 200 autori ve ne sono di famosi (fra tutti basti citare Josef Zoderer), anche se come ogni editrice pubblica libri su argomenti molto vari, Raetia è diventata soprattutto l’editrice di riferimento della storia contemporanea locale. Senza i suoi libri e i suoi autori la storiografia contemporanea non sarebbe quella che è e non ci sarebbe stata quella ricerca e la profonda e libera riflessione sul passato recente cui si è assistito negli ultimi due decenni. Cinque grandi volumi sulla storia sudtirolese di autori vari in lingua tedesca e uno riassuntivo degli altri in italiano, l’autobiografia di Franz Thaler, (“Unvergessen”) anche in traduzione italiana (“Dimenticare mai”), che ha avuto più di dieci edizioni e ha sconvolto la visione del rapporto fra sudtirolesi e nazismo durante e dopo la guerra, “Aufsätze und Reden” di Claus Gatterer, autobiografie dei tempi delle opzioni e dell’occupazione nazista, “Deutsche! Hitler verkauft euch!” di Leopold Steurer..., questi e altri libri hanno portato alla luce e alla lettura tematiche ignorate dall’editoria locale maggiore per ragioni ideologiche o personali e hanno dato un forte impulso alla crescita del pluralismo delle idee.

Si è trattato di una scelta editoriale ben consapevole fin dall’inizio. Ha detto Solderer, lui stesso autore di trasmissioni Rai e di opere su temi storici controversi, in alcune interviste: “Era il tempo (l’inizio degli anni ‘90, ndr) in cui giovani storici crescevano e studiavano aspetti del passato anche spinosi e delicati. Raetia fu la piattaforma ideale per le loro pubblicazioni. Coloro che scrivono, fanno ricerca o sono attivi come artisti hanno bisogno di una piattaforma dove uscire al pubblico ed esporsi alla critica. Noi gliel’abbiamo messa a disposizione”.

Raetia ha pubblicato molto altro: dalla guida per le gite in mountain bike (il primo libro), testi di cucina particolari, sulle erbe aromatiche e sui krapfen secondo le contadine, tanti bei libri di montagna, e naturalmente - come sanno le lettrici e i lettori di queste pagine, - importanti opere di inchiesta, fra cui “SELfservice”, sulla SEL, la società pubblica per l’energia elettrica, e “BANKOMAT”, sui guai della Cassa di Risparmio di Bolzano.

La consapevolezza del rischio di esporsi a reazioni finanziariamente violente e potenzialmente letali per la sopravvivenza dell’editrice, ha fatto sì che prima della pubblicazione siano stati consultati avvocati ed esperti sottoponendo i libri a un’accurata rilettura, per evitare errori o imprecisioni. Ciononostante, le reazioni sono state forti. Ma la piccola editrice non ha mai ceduto alle minacce, ha reagito ponendo maggiore attenzione nel fare un lavoro ineccepibile, migliorando la qualità. È stato divertente nello scorso luglio vedere che nella libreria sotto i Portici di proprietà della potente concorrente, il volumetto del presidente della Sparkasse, nel quale si attacca ferocemente l’ultimo libro di Christoph Franceschini, era esposto con grande rilievo, mentre “BANKOMAT” (il libro criticato) non si vedeva da nessuna parte.

Per quanto riguarda i problemi economici tipici di un’editrice piccola, che nei primi anni si è mangiata l’intera liquidazione della Rai del suo fondatore, ha poi trovato sempre nuovi sostenitori. Fra le istituzioni che hanno finanziato i suoi libri vi è stata in passato la Regione, istituzione più equilibrata della Provincia nei tempi del partito unico. Da poco è stata approvata una legge provinciale che ammette il finanziamento diretto, invece di costringere gli editori a passare dalle istituzioni culturali ufficiali, che potevano usare questa arma per censure verso certi titoli o autori. Fra i privati o i semi-pubblici c’è ancora chi preferisce finanziare squadre sportive, e fatica a capire l’importanza della cultura per la minoranza e per l’autonomia. La casa editrice è però solida, costituita da 75 soci, professionisti, imprenditori, artisti, trasversali nella società sudtirolese, aumentati di numero nonostante la crisi economica, che garantiscono che anche in futuro la cultura e la società sudtirolese potranno contare sulla voce controcorrente e libera di Raetia.