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La SAT contro l’asfalto

Con garbo ma con determinazione la sezione SAT di San Michele (che annovera tra i suoi iscritti anche soci di Faedo) si sta opponendo all’asfaltatura di un tratto di strada che da San Michele, tra i filari e le pergole di pregiati vigneti, sale verso i masi di Faedo. Dopo una valutazione all’interno del direttivo, è stata spedita una lettera a vari enti, a partire dal comune di Faedo, proprietario della stradina, mentre una socia residente nel piccolo borgo collinare si è attivata con una raccolta di firme che col semplice passaparola ha visto l’adesione di una sessantina di persone, tutte residenti a Faedo.

La SAT considera l’asfaltatura un danno paesaggistico: la strada, a fondo naturale, ora è difficilmente accessibile al traffico motorizzato ed è molto utilizzata come luogo per passeggiate. Asfaltata, diventerebbe l’ennesima scorciatoia per i veicoli a motore e a poco servirebbe un eventuale divieto di transito.

La strada coincide con un tratto del sentiero che inizia dall’abitato di San Michele e che ricalca, in gran parte, l’antica via per Faedo, percorso del quale esistono ancora lunghi tratti in acciottolato di fiume. La stradina, con pendenze non impossibili, attraversa i pregiati vigneti del conoide che sovrasta la Piana Rotaliana. Il percorso del sentiero SAT prosegue poi oltre il caratteristico abitato di Faedo fino a raggiungere il Lago Santo, incrociando in quel punto il più noto E5, il tracciato europeo che dal nord (Svizzera) si dirige verso Venezia.

I satini ricordano che alcune strutture agrituristiche locali vantano sul web l’alto valore del paesaggio di stradine e vigneti in cui si sentono inserite.

Per rafforzare la propria azione, la SAT ha organizzato una sorta di flash mob al quale hanno preso parte un centinaio di cittadini e soci satini che non si sono fatti intimidire dal temporale che si è scaricato sui partecipanti. La marcia si è conclusa con una illustrazione delle motivazioni e con l’intervento di un appassionato di storia locale che ha inquadrato il valore storico del percorso a rischio di asfaltatura. “Con questa camminata - ha detto il presidente della SAT di San Michele, Guido Nenzi - intendiamo modificare questo progetto, facendo capire, quanto di importante e prezioso abbiamo sotto i piedi”. Ma perché si vuole asfaltare?

L’amministrazione di Faedo, proprietaria della strada, ricorda l’elevato costo per la manutenzione e la messa in sicurezza della strada, che, a causa di alcuni tratti in pendenza e dell’azione della pioggia, subisce continue erosioni; gli interventi di ripristino, dicono in comune, sono divenuti ormai insostenibili e l’asfaltatura risolverebbe ogni problema; ma la S.A.T. obietta che una pavimentazione di altra natura (pietra, ciottoli...) risolverebbe il problema salvaguardando anche l’aspetto paesaggistico. “Sarebbe comunque troppo costosa, non abbiamo il finanziamento per un intervento del genere” - rispondono dal Comune.

L’asfaltatura ha ottenuto anche il via libera, sia pur condizionato da una serie di prescrizioni riguardantii muretti di sostegno, i capitelli, ecc. da parte della Comunità di Valle, che invita però a tenere conto dell’opportunità di “ripristinare la pavimentazione tradizionale eseguendo un’attenta manutenzione che tenga conto anche degli aspetti paesaggistici”. Anche la sindaca di San Michele, comune proprietario del primo tratto della strada (ripavimentato qualche anno fa con i tradizionali ciottoli), ha condiviso le ragioni dei satini. Tuttavia, dal punto di vista tecnico-amministrativo, i lavori potrebbero già essere avviati.

L’azione della SAT ha messo in moto qualche ripensamento? Forse sì: come risulta da contatti con gli amministratori locali, sono avvenuti ora nuovi sopralluoghi alla ricerca di un possibile compromesso. Si esamina anche l’ipotesi di coinvolgere nei lavori il Servizio ripristino ambientale della Pat, lasciando sulle spalle del comune solo l’onere dei materiali (i ciottoli o la pietra), spesa comunque superiore a quella dell’asfaltatura.

A margine si segnala un fatto abbastanza sconcertante: da quanto si è potuto capire, l’intervento diretto dell’opera è stato delegato dal comune di Faedo al locale consorzio di bonifica: ebbene, se non l’unica, certo la più estesa proprietà che si affaccia su quel tratto di strada è proprio quella condotta dal presidente del consorzio di bonifica..

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