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La nuova giunta e le “parole dell’anno”

Le novità in casa SVP generano qualche speranza

Chissà, forse sono davvero una inguaribile ottimista. Ma d’altronde non c’è alternativa alla speranza e credo si debba dare a tutti una possibilità. Anche alla nuova giunta provinciale. Confido, fino a prova contraria, che i nuovi responsabili del governo locale spezzeranno i lacci che soffocano la società sudtirolese, eliminando le realtà burocratiche che si sono insinuate fra l’amministrazione pubblica e la cittadinanza attiva, e costituiscono una fascia isolante fra la politica e la gente che si impegna per il bene comune.

Martha Stocker, assessora alla sanità e al sociale

La percezione del presente e le aspettative del futuro sono molto diverse fra i giovani dei tre gruppi linguistici. Lo dimostra l’annuale rilevamento del Südtiroler Kulturinstitut della “parola e dell’antiparola” dell’anno. Nel 2013 in tedesco ha vinto la coppia Ära/Betteltourismus, perché i giovani di lingua tedesca sentono di vivere un cambiamento profondo e segnalano invece ironicamente la crescita di mendicanti per le strade delle città; i giovani italiani hanno scelto generazione, debito/termovalorizzatore, da un lato preoccupati per la difficoltà di costruirsi un futuro, dall’altro consapevoli che chiamare con altro nome il nuovo meg-ainceneritore di Bolzano non impedirà a tanti di ammalarsi e morire di cancro; i ladini infine hanno scelto PISA/cubatura, orgogliosi del successo degli studenti delle scuole paritetiche, e colpiti dall’ondata di speculazione edilizia nelle loro bellissime valli.

Compito della nuova era sarà anche di cucire insieme queste diverse percezioni. Le elezioni e il percorso di formazione del governo provinciale mettono alla prova una nuova classe dirigente.

Non parliamo di quella italiana, dove non c’è nulla di nuovo e dove il Pd, partner di minoranza di governo, non ha un progetto, a meno che non si chiami così la distribuzione agli amici delle poltrone che lo Statuto riserva al gruppo italiano. Nei partiti di opposizione, le figure principali sono tutte alla terza o quarta legislatura.

Dunque la speranza di un positivo cambiamento nella politica sudtirolese viene dal rinnovamento di eletti ed elette Svp, stimolato anche dalla forza dell’opposizione dei partiti di destra. La rappresentanza consiliare della Svp è passata per le primarie, anche se nella direzione del partito dominano i “vecchi”.

Un segnale interessante è venuto dal lungo processo di formazione della giunta, i cui tempi, chissà perché, sono diventati per il giornale Alto Adige - insieme ai problemi personali del cane Dudù, riferiti assiduamente con testimonianza di prima mano (Biancofiore) - un argomento di costante critica. Il giornale sembra ignorare che in Austria e in Germania il protrarsi della preparazione ha dato poi vita a governi dai contenuti e dai comportamenti stabili, perché i programmi sono condivisi da coloro che li devono attuare. Arno Kompatscher ha preferito discutere a lungo con tutti, invece di fare come il suo predecessore, che decideva in fretta senza ascoltare nessuno o, meglio, sentendo solo e riservatamente i poteri forti. Concluse le trattative, ha usato i piccoli spazi che il partito gli ha lasciato, per dare segnali della sua volontà di innovazione. Ha avuto il coraggio di togliere la sanità e il sociale, due settori fondamentali, a Richard Theiner, e di darli a Martha Stocker.

Su questa scelta probabilmente il nuovo presidente si gioca tutto. Theiner conta fra i suoi obiettivi raggiunti il mantenimento degli ospedali periferici, ma il successo di questa sua scelta ha avuto come conseguenza la sottrazione di ingenti e indispensabili risorse all’ospedale della Asl Centro-Sud, ridotto al disastro in molti reparti principali e gestita male dai suoi uomini.

La scuola, settore cruciale per la sopravvivenza della minoranza linguistica e per la convivenza, danneggiata dai tagli delle ultime due legislature, è stata affidata all’ex segretario amministrativo Philipp Achammer, non laureato, fatto che ha suscitato una certa indignazione fra i docenti. E poi c’è la democratizzazione. E la convivenza.

Durnwalder si era presentato nel 1989 come il “presidente di tutti”. Poi non ha mantenuto la promessa. Kompatscher dovrà affrontare le questioni della contrarietà della popolazione agli sprechi colossali che ha avuto in eredità. Il primo appuntamento è il 9 febbraio quando una consultazione popolare deciderà la forma della legge del referendum popolare.