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Distruzione del territorio: in Alto Adige

Alberto Filippi

Un’attenta analisi dei dati catastali può far comprendere la straordinaria quantità di consumo di territorio nell’ultimo decennio in provincia di Bolzano e nel capoluogo.

Riteniamo che la difesa del territorio sia diventata un’emergenza in Alto Adige e nel capoluogo, alla quale la politica non si può sottrarre. Sulla questione i partiti che governano sono concordi, ma i fatti li smentiscono.

Gli alloggi sfitti in Provincia (se ne sono accorti anche i sindacati) hanno raggiunto il 10%. Nel capoluogo non manca molto a raggiungere la stessa percentuale. In Provincia negli ultimi dieci anni le abitazioni sono aumentate di quasi il 30%.

Chiaramente la crescita delle abitazioni per turismo ha portato al sovradimensionamento edilizio e al sovrasfruttamento del territorio. Gli uffici privati sono aumentati del 20%. Impressionante l’aumento dei garage. + 50% in dieci anni. Occupano più di 15 milioni di metri quadrati! E poi qualcuno si domanda come mai i prezzi siano diminuiti!

A Bolzano le abitazioni sono aumentate dell’11,5%, gli uffici di poco meno del 10%, ma per questi ultimi lo sfitto ha raggiunto limiti tali che aumentano (come per i negozi) le richieste di cambio di destinazione in abitazioni. Per entrambi il picco è stato raggiunto e la tendenza al calo, già iniziata negli ultimi due anni, continuerà in tutta la provincia. Boom di garages: + 36%, equivalenti a 820.000 mq di cemento.

Un’altra parte del territorio è stata consumata da capannoni (+39%) e fabbricati per attività industriali (+50%) e commerciale (+34%). Non c’è quindi da stupirsi che molti di questi siano stati chiusi in attesa di un improbabile acquirente.

Tutto ciò dimostra che non è stata fatta nessuna politica per limitare il consumo del territorio e che le lobbies del cemento riescono a condizionare la politica, nonostante i pianti del geometra Tosolini. Il quale adesso si dichiara contrario alla densificazione urbana selvaggia (forse per qualche motivo sentimentale?), ma non mette in vendita l’enorme quantità di sfitto che possiede ai prezzi convenzionati, in modo da permettere il recupero dello spreco edilizio e limitare il consumo di territorio urbano.

Non c’è da meravigliarsi che l’edilizia sia l’attività economica preponderante in provincia e nel capoluogo, visto che le massime autorità politiche hanno interessi nel settore. Non occorre fare i nomi, li conosciamo tutti.

Dietro l’accanimento di costruire abitazioni per il ceto medio nel verde sportivo di via Cadorna o garage sotto le passeggiate del Talvera ci sono altre lobbies che occorre accontentare perché portano voti ai partiti che governano la provincia e il capoluogo.

Un’altra piaga per la provincia e in particolar per il capoluogo prende sempre più corpo peggiorando la qualità della vita degli abitanti. La Provincia spende cifre importanti in pubblicità e in film per attrarre il turismo peggiore, quello dei mercatini, del mordi e fuggi e della location non per incontri, ma finalizzati al consumismo.

Il centro storico di Bolzano è sempre più invaso da fiumane di turisti che lo rendono impraticabile agli abitanti. Non ci si rende conto che questi frequenti richiami avvelenano l’aria di inquinanti e peggiorano la qualità della vita di chi abita. La stessa cosa succede a Venezia, dove con il pretesto dell’occupazione e della crescita economica si distrugge la laguna con le navi da crociera. Tant’è che il centro storico negli ultimi anni ha perso circa 4200 abitanti.

La stessa cosa probabilmente sta già accadendo a Bolzano, ma la Giunta Comunale di Centrosinistra e verdi decide di prolungare il mercatino di Natale fino al 6 gennaio.

Nello stesso tempo promettono di liberare la città dal C02. Non hanno ancora capito che la ricetta non funziona con il cemento, l’inceneritore e con l’attrazione consumista.

Alberto Filippi, consigliere comunale M5s di Bolzano

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