Il voto di un’insegnante
Il voto è espressione di fiducia. Ma a chi dare fiducia? Sono un’insegnante di scuola primaria precaria di III fascia, abilitata magistrale. Inutile dire che sono abilitata ante 2002, che il mio diploma è abilitante a tutti gli effetti, che insegno da sei anni nelle scuole trentine, perché questi sono argomenti sentiti e ripetuti più volte e il nocciolo della questione è un altro.
Sono dieci anni che il nostro governo, assieme a mamma Provincia e ai sindacati, ci prende in giro. Dieci anni di bugie e di false promesse, un susseguirsi di riforme continuo solo per tenerci buoni regalandoci un’illusione dietro l’altra. Ma noi ora siamo davvero stanchi, delusi, sfiduciati, arrabbiati. Vi abbiamo votato, vi abbiamo sostenuto, vi abbiamo creduto e dopo 10 anni nulla è cambiato.
Noi non chiediamo privilegi che non ci meritiamo, e neppure il ruolo domani. Chiediamo che ci venga offerta la possibilità di aggiornare la nostra formazione per poter accedere alla prima fascia delle graduatorie di Istituto. Rispettando il lavoro svolto in questi anni e quindi la nostra esperienza acquisita, e non ignorando le normative europee ed italiane in merito alla questione. Sottolineando che avremmo diritto al ruolo in quanto abilitati magistrali, ma che siamo anche disposti ad ignorare ciò pur di non perdere il lavoro che tanto amiamo.
Ora ci chiedete di votarvi un’altra volta. Ma il mio voto dovrebbe esprimere la mia fiducia; ma in chi riporla? In chi per gli insegnanti ha davvero fatto qualcosa? E non parlo solo di forze politiche. Ci sono sindacalisti che ci hanno consigliato di trasferirci in un’altra regione!
Ho sempre pensato che valesse la pena sostenere un partito politico o un sindacato perché ho sempre creduto che le idee da loro proposte e lo scopo del loro lavoro volessero essere al servizio del cittadino. Vi chiedo di non tradire la nostra fiducia, di fare in modo che il nostro voto e le nostre speranze e il nostro futuro nelle vostre mani siano al sicuro.
Vi chiedo di riprendervi la nostra fiducia con i fatti, perché noi abbiamo bisogno di sentirci tutelati e rispettati, e fieri delle persone che ci governano!
Elisa Occoffer, maestra elementare precaria di III fascia.