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Autostrada gratis: segreto di stato

Giovanna Giugni

La vicenda delle tessere gratuite in A22 è una metafora triste dei nostri tempi. Una difesa ad oltranza di “segreti” che, a detta degli interessati, non sono rilevanti. Chi ha responsabilità di governo, di enti territoriali soci di A22, paradossalmente proprio quelli danneggiati anche da una sola tessera gratuita, si dichiara sconcertato: “Solo in un Paese in preda alla follia si può prestare attenzione a problemi di questo genere”. E ancora: “Chiudiamola senza fare troppo casino”. Sono le dichiarazioni, virgolettate, che la stampa ha attribuito oggi a Lorenzo Dellai e a Luigi Spagnolli.

In altre realtà territoriali, Mantova ad esempio, i partiti di maggioranza ed opposizione hanno fatto quadrato in difesa delle azioni possedute dal Comune. I dividendi, soprattutto oggi, vanno difesi dall’erosione di ogni singola tessera gratuita.

In Trentino Alto Adige, invece, ci si stupisce per le richieste fatte in questo senso da chi cerca di interpretare con serietà il proprio ruolo di rappresentante. E la società, che gestisce un servizio pubblico, costituita in netta prevalenza da soci pubblici con denaro pubblico, invoca questioni di principio e riservatezza contro il legittimo esercizio di un mandato elettivo, confermato dal difensore civico e dal Tribunale Amministrativo.

Mantenere la riservatezza sulle liste, gli elenchi, i tabulati indica una tendenza a considerare i cittadini eterni minorenni, incapaci di comprendere e valutare, disabituati al controllo, da mantenere in uno stato di eterna inconsapevolezza. Questo atteggiamento alimenta distacco, sospetto e disfattismo. Atteggiamenti che una politica seria, custode di valori autonomistici veri dovrebbe fugare, mentre invece si apprende, dai dati elaborati dal ministero della Funzione Pubblica, che la trasparenza non abbonda sul nostro territorio, a giudicare dai siti internet di Provincia e Regione.

La metafora, dicevo, è triste ed attualissima: la politica, soprattutto trentina consente che le proprie società vivano di vita autonoma, non desidera mantenere sulle stesse un controllo doveroso, unico residuo di democrazia in un sistema che vede istituzioni e cittadini sempre più distanti.

Mentre si annunciano tredicesime più magre e i commercianti si preparano a guadagni ridotti per le prossime festività, leggere che in fondo “l’insieme del costo di queste tessere è di poche migliaia di euro” ricorda la famosa frase attribuita a Maria Antonietta: se non hanno pane, i sudditi mangino brioches!

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