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A proposito del referendum

Nicola Zoller

Un mese fa l’antipolitica moralista provinciale si accodò alla Lega Nord sul referendum anti-Comunità di valle. Eppure ogni moralista retto poteva vedere che era inaccettabile seguire i moralisti mendaci della Lega, che appunto - viste le vicende nazionali - sono finiti nel girone dei ridicoli peggiori come “riduttori della spesa pubblica”. La gente trentina l’aveva capito e non ha seguito i referendari di questo tipo, mentre un anno fa per referendum molto più seri su nucleare e acqua, la maggioranza dei cittadini era andata al voto, eccome; ora invece solo il 27 % lo ha fatto!

In secondo luogo è ben significativo che il gruppo consiliare provinciale del PD abbia ora proposto un disegno di legge per eliminare una grave scorrettezza alla base del referendum contro le Comunità: nel collegio dei tre Commisssari-garanti che doveva esaminare l’ammissibilità o meno del quesito referendario sulle Comunità, era inserito un personaggio chiaramente di parte, essendo stato addirittura un notorio rappresentante della Lega, partito proponente il referendum.

Quanti moralisti veraci hanno rilevato tale situazione? Comunque, d’ora in poi sarebbe bene che questi garanti referendari siano tutte personalità imparziali, o no? Nel merito dell’ammissione del referendum poi cassato dai cittadini, coloro che vorranno esaminare le ragioni di ammissione del referendum medesimo, potranno trovare - come ho descritto in solitudine sui giornali del 27 aprile 2012 - tanti motivi per restare molto perplessi. Con mite presa d’atto, posso dire che la singolare solitudine di prima è stata confortata il giorno del referendum dal più che legittimo comportamento della grande maggioranza dei trentini.