Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca

La mamma, il bambino e l’assistente sociale

La città di Trento assurge nuovamente alle cronache per l’operato del servizio sociale così tanto elogiato dall’assessore Ugo Rossi e dall’assessore Plotegher, così come l’operato delle case-famiglia a cui questo servizio si rivolge.

Mamma Nicole ha il problema dell’uso di stupefacenti, ed avendo necessità di essere seguita da una struttura idonea, viene inviata da una assistente del servizio sociale presso la casa famiglia “Padre Angelo” di Trento insieme al figlioletto, all’epoca di sei mesi. Qui dovrebbe essere seguita in primis dall’ente inviante e dalla struttura ospitante che risulterebbe idonea, così come da statuto, alla presa in carico di soggetti critici e dei figli di questi. Succede che il tempo passa, per l’esattezza quasi due anni durante i quali mamma Nicole viene parcheggiata in questa struttura.

Perché diciamo parcheggiata? Perché nonostante necessiti essere seguita con adeguate terapie volte alla disintossicazione e ad un corretto inserimento nella società civile, viene invece abbandonata da chi ha proposto l’inserimento nella struttura di cui sopra e dagli stessi operatori della casa famiglia che non si adoperano per un percorso riabilitativo, ma dimenticano Nicole, che continua nel suo percorso trasgressivo a fare uso saltuariamente di sostanze acquistate in paese.

E succede che mamma Nicole, rimanendo incinta nuovamente, partorisce pochi giorni fa, ma subito dopo il parto viene a sapere dalla solerte assistente sociale che, mentre partoriva, il suo primo figlio è stato trasferito in una nuova struttura con motivazioni ancora da accertare. Sorge spontaneo a questo punto domandarsi come mai si sia dovuto ricorrere solo in quel momento e così proditoriamente, stanti le condizioni di una madre che ha appena partorito, a questa soluzione, quando lo stato di Nicole era conosciuto da sempre e nulla era stato attivato a suo sostegno.

Antonella Flati, presidente dell’associazione Pronto Soccorso Famiglia, in concerto con il consigliere comunale di Trento Gabriella Maffioletti, dichiara di voler avviare in merito una interrogazione alla Commissione Parlamentare per i Minori in cui chiederà l’immediata rimozione dell’assistente sociale che, oltre ad aver chiesto l’onerosa collocazione in istituto di mamma Nicole, ha ignorato le sue reali necessità di cura e riabilitative non attivando i percorsi del caso.

Giova infine precisare che mamma Nicole, durante i fine settimana, si appoggiava alla propria famiglia, ritenuta idonea dal servizio a svolgere un ruolo di supporto per lei, attorniata quindi dall’affetto di genitori e fratelli; questa era dunque una importante risorsa per il collocamento almeno del minore, che potrebbe essere seguito così da familiari piuttosto che essere rinchiuso in una nuova comunità sterile degli affetti di cui un bambino sicuramente necessita.

info@crescoacasa.com

Commenti (0)

Nessun commento.

Scrivi un commento

L'indirizzo e-mail non sarà pubblicato. Gli utenti registrati non devono inserire altre verifiche e possono modificare il proprio commento dopo averlo inserito.

Riporta il codice di 5 lettere minuscole scritto nell'immagine. Puoi generare un nuovo codice cliccando qui .

Attenzione: Questotrentino si riserva la facoltà di cancellare commenti inopportuni.