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Forza Italia: "Le riforme? Si approvano in quattro e quattr'otto"

Forza Italia da sempre è per il maggioritario. E in Trentino ha convenuto sulla pericolosità di un sistema elettorale iperproporzionale come il nostro, che impedisce la formazione di governi stabili; ed ha ripetutamente dichiarato, per bocca del suo capogruppo Giacomo Santini, di non voler isterilirsi in un’opposizione preconcetta, ma anzi di voler fattivamente collaborare alle riforme istituzionali. Ora però che si arriva al dunque, Forza Italia si oppone a tutto, a iniziare dalla norma transitoria. Perché? Con quale logica? Forse perché ritiene di dover essere comunque contro, di dover approfittare delle crepe nella maggioranza, a prescindere dagli argomenti trattati? E’ questa la proclamata opposizione responsabile?

Considero il dibattito sulla legge elettorale di scarsa rilevanza nel contesto delle proposte che passano in questi giorni - risponde Santini - La riforma elettorale si fa in quattro e quattr’otto.

Ma come? Se è da anni che si tenta di farla questa riforma e mai ci si riesce?

Forse è proprio per questo che oggi si vuole arrivare a una soluzione. Noi siamo per il maggioritario, ma oggi siamo disponibili anche per un proporzionale, purchè con una bella soglia del 5%. E a questo si dovrebbe arrivare facilmente. Anche perché abbiamo tutti le idee più chiare...

Voi non sembrate proprio averle chiare. Maggioritario, proporzionale, tutto va bene... ma che posizione è mai questa?

No. Siamo per il maggioritario, ma non facciamo la guerra contro il proporzionale. A noi interessa un sistema che renda possibile governare il Trentino; e il maggior ostacolo a questo sono i partiti dell’1%. Ma il vero problema è un altro...

Non è che anche lei è affetto da "benaltrismo": quando per non affrontare un argomento si dice ‘il problema è ben altro...’?

Insisto: il problema non è la riforma elettorale, ma l’insiema delle proposte di modifica dello Statuto. Se solo passa il comma 1 dell’art.4 (rapporti tra la Regione e le due Province) di fatto la Regione si riduce al ruolo di seconda camera, di ratifica delle decisioni prese dalle Province.

Non è una novità: da molti mesi il centro-sinistra sostiene la necessità di riformare l’Autonomia spostandone anche formalmente il centro dalla Regione alle due Province, cosa che già si verifica nei fatti...

Ma questo è il sogno storico della Svp.

E allora? Bisogna essere contrari per far arrabbiare la Svp?

No. Ma perchè come risultato il Trentino, sganciato dalla Regione, perderà peso e importanza, divennendo un’appendice del Lombardo Veneto; mentre Bolzano ha già tutti i contatti per rendere più stretti i suoi legami con il Tirolo e la Baviera. Loro vedrebbero potenziate le loro possibilità, noi vedremmo le nostre ridotte; ed anche l’Autonomia finirebbe per poggiare su basi troppo fragili per resistere a lungo.