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Sport ed Handicap

Adriano Ciola

Sport ed handicap: due parole che stridono una di seguito all’altra. Quando si nomina la parola sport, viene naturale l’immagine di un atleta dal corpo statuario, di un fisico dalle infinite potenzialità, di salute e capacità, mentre la parola handicap suscita un’immagine opposta.

La mia è ovviamente una provocazione. Ci ritroviamo per il nostro incontro annuale con l’atletica leggera femminile ad alto livello. Il 31 maggio ritorna allo stadio Briamasco il Meeting "Donna Sprint" Città di Trento nella sua XIX° edizione, dove vedremo un nutrito gruppo di atlete, capaci delle migliori prestazioni sportive. Ma il 2003 è anche l’anno europeo delle persone con disabilità e questo, come presidente dell’ATAF, associazione organizzatrice del meeting, e vice presidente provinciale e consigliere nazionale dell’ANMIC (Associazione nazionale mutilati ed invalidi civili), mi porta ad alcune riflessioni.

Lo sport presentato in questa competizione di atletica non è mai stato proposto quale sfoggio fisico di capacità superiori alle quali tutti dovrebbero tendere, né esempio a cui uniformarsi, né modello muscolare da raggiungere con qualsiasi mezzo (droghe o anabolizzanti).

Lungi da noi è sempre stato l’offrire un esempio di sport quale quello che troppo spesso si propone agli sportivi ed in particolare ai giovani, incrementando le file di anoressici, bulimici, vincenti ad ogni costo e quindi depressi.

Lo spirito primo dello sport è disciplina, fede, crescita. Parlando della nostra manifestazione, adoperiamo i concetti di educare, incontrarsi per conoscere e per migliorare, crescere grazie al confronto con le diversità.

Le atlete che s’incontrano a Trento hanno sempre dimostrato la passione e la costanza del loro impegno con la loro abilità fisica, sia nella vittoria sia nella sconfitta, con lo sguardo teso al miglioramento futuro. Offriremo quindi agli spettatori, in apertura del meeting, una gara di persone non normalmente dotate ma con un palmares sportivo invidiabile.

In ragione dell’anno europeo delle persone con disabilità, accanto alle programmate gare FIDAL si svolgerà, a cura della FISD (Federazione italiana sport disabili), con il patrocinio della Commissione delle Pari Opportunità, un’importante gara con atlete disabili a livello mondiale: atlete diversamente abili, alle quali nulla manca in fatto di agonismo, di disciplina, fede e crescita!

Saranno presenti tra le altre la pluriolimpionica e campionessa italiana Francesca Porcellato, Paola Fantato, vincitrice di due Olimpiadi nel tiro con l’arco, Alessandra Munaro campionessa italiana e seconda alla Maratona di New York, e Laura Armanaschi atleta regionale e nazionale.

Dopo aver partecipato ai momenti esaltanti della competizione, nello scendere i gradini della tribuna ricordiamoci che un’azione per noi così naturale è invece oggetto d’impedimento ai portatori di handicap, primo caso di una lunga lista di barriere architettoniche che li penalizza. Riflettiamo sul fatto che i disabili spesso non hanno meno capacità, ma, limitati dalle stesse barriere, risultano più facilmente umiliabili.

Auguro dunque a tutto il pubblico presente alla manifestazione di godere al massimo del messaggio positivo che lo sport ci offre, anche dopo aver lasciato lo stadio Briamasco.

Adriano Ciola, presidente Ataf Trento Pool,
vicepresidente nazionale ANMILC

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