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TFR: dopo il silenzio, la propaganda

Andrea Dalsasso

Come annunciato e com’era prevedibile, è iniziata la campagna di disinformazione sulla questione TFR, di cui i lavoratori e le lavoratrici dovranno decidere la destinazione (mantenerlo presso l’azienda, a rendimento garantito, o versarlo presso fondi pensione, senza alcuna garanzia per il futuro) entro il 30 giugno 2007.

E così CGIL-CISL-UIL del Trentino, dopo aver contribuito negli ultimi 14 anni alla demolizione di salari e pensioni pubbliche, si attivano ora per "informarci" di quanto previsto dalla riforma sul TFR; peccato però che lo facciano in modo funzionale al loro tornaconto, in quanto cogestori/controllori con le parti datoriali degli stessi fondi pensione (Laborfonds, fondi pensione contrattuali e/o di categoria, fondi Unipol, Unionvita, ecc.) per i quali fanno propaganda, consigliandone e caldeggiandone l’adesione da parte dei lavoratori. Il tutto dimenticandosi, o meglio omettendo, chissà come mai, che se un lavoratore dovesse oggi aderire ad un fondo pensione, non avrà più la possibilità di sospendere il versamento del proprio TFR ; o, peggio ancora, prefigurando l’infame meccanismo del silenzio-assenso come un’eventualità a vantaggio  gli stessi fondi.

Altro che informazione! Era forse preferibile da parte loro il vergognoso silenzio al quale credono di averci abituati.