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Sul “nuovo” Questotrentino

Alcune osservazione su come immagino una possibile nuove direzione e impostazione del giornale: trovo velleitario pensare di poter realizzare una sorta di Espresso regionale, e non per una questione di qualità. Più semplicemente il bacino di utenza è troppo piccolo! E’ vero, l’aspetto grafico e l’impaginazione del giornale sono poco attraenti, io stesso trovo molto più comodo e gradevole leggere la versione elettronica on-line. La tendenza inevitabile per la stampa è quella della digitalizzazione. In Italia siamo molto indietro: nei paesi più sviluppati non si porrebbe neppure più la questione di realizzare una versione cartacea per un giornale delle caratteristiche di Questotrentino... Quello che voglio dire è che - a mio parere - la versione cartacea dovrà essere semplicemente la riproposizione di quella elettronica, e non viceversa. Se lo zoccolo duro e la vecchia guardia dei lettori magari non ha modo o piacere di accedere ad Internet, questo non implica che il futuro di Questotrentino non debba essere digitale e online.

Per quanto riguarda l’edizione cartacea evidenzierei la povertà e l’indipendenza stampando sulla carta più economica (e sperabilmente riciclata) con un’impaginazione che ripropone gli articoli come appaiono sul web, e questo con taglio dei costi e un’accentuazione della caratterizzazione del prodotto.

Inoltre l’edizione on-line dovrebbe seguire di 2 o 3 giorni quella cartacea nelle edicole, che nei fatti sarebbe la versione stampata di quella digitale; questo - ne sono quasi certo - non farebbe diminuire le vendite ma anzi le incrementerebbe.

Mi rendo conto che questa mia idea sia molto diversa da quella sognata dal nostro Ettore Paris, ma ritengo che per un giornale provinciale che voglia essere indipendente e battagliero sia l’unica alternativa sostenibile. Un giornale meno legato ai partiti e meno schierato e quindi più politico (non che ora non lo sia, intendiamoci...). Insomma, continuare a essere orgogliosamente un “giornale pornografico” (come disse il sublime Lorenzo!). Concludendo, vorrei ribadire che la potenzialità, la sostenibilità economica l’innovazione stilistica sarebbero possibili solo sul web, e mi riferisco anche alla possibilità di inserire foto e file audio-video, come già accade da tempo anche sui giornali on-line italiani.

Sperando di aver dato un contributo che possa essere sviluppato in una felice transizione, vi saluto.

P. S.: non fosse possibile coagulare le necessarie forze, un’altra sarebbe quella del blog.

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