Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca
QT n. 8, 22 aprile 2006 Scheda

Un sogno finito nel sangue

Giuseppe La Pietra

La Liberia fu il primo Paese africano a diventare indipendente (1847), per merito di un gruppo di schiavi liberi provenienti dall’America, che però diedero vita ad una sorta di apartheid a danno dei neri nativi. Tutto questo fino al 1980, quando un sergente di origine indigena, Samuel Doe, marciò con i ribelli fino alla capitale Monrovia, rovesciando il regime del presidente americo-liberiano Tolbert.

L’ex dittatore liberiano Charles Taylor.

Da lì, alcuni anni più tardi, per opera di Charles Taylor, ebbe origine una logorante guerra civile. I miliziani di Taylor condussero una lotta senza quartiere contro i governativi di Doe, in un crescendo di orrori che comprese mutilazioni, donne incinte sventrate e mucchi di teste mozzate. Nel giugno 1990, Doe viene catturato e torturato a morte, ma i vincitori non si accordano fra loro e la guerriglia prosegue per altri 7 anni. Nel 1997, dopo oltre 200.000 morti, i liberiani cercano di uscire da questo inferno eleggendo presidente il più forte dei signori della guerra: Charles Taylor, appunto. Il quale durante la campagna elettorale aveva coniato un celebre slogan: "Ho distrutto la Liberia, ora datemi la possibilità di ricostruirla".

Ma nel 2001 l’Onu decreta un embargo contro la Liberia e nel 2003 uno speciale tribunale internazionale accusa formalmente Taylor di crimini di guerra. Per di più, i suoi vecchi nemici non si sono arresi, e la guerra civile è ripresa fin dal ‘98, concludendosi nel 2003 con le dimissioni di Taylor e la sua partenza per l’esilio in Nigeria. Ma anche il governo nigeriano lo abbandona accogliendo le richieste di estradizione: Taylor, nel marzo scorso, cerca di fuggire in Camerun, ma viene catturato alla frontiera. Intanto la Liberia ha votato per un nuovo presidente: fra Georges Weah, notissimo come calciatore (giocò a lungo anche nel Milan) e una donna, Ellen Johnson Sirleaf, ha scelto quest’ultima.

La Liberia è oggi un Paese sprofondato nella povertà, agli ultimi posti nelle classifiche dell’Onu sulla speranza di vita.

Articoli attinenti

Nello stesso numero:
14 anni di guerra civile
Giuseppe La Pietra

Commenti (0)

Nessun commento.

Scrivi un commento

L'indirizzo e-mail non sarà pubblicato. Gli utenti registrati non devono inserire altre verifiche e possono modificare il proprio commento dopo averlo inserito.

Riporta il codice di 5 lettere minuscole scritto nell'immagine. Puoi generare un nuovo codice cliccando qui .

Attenzione: Questotrentino si riserva la facoltà di cancellare commenti inopportuni.