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Trasporti: lettera aperta a chi di dovere

Marco Giuliani

Come forse lei saprà, la città di Trento non è collegata alla città di Foggia tramite voli aerei di linea e chi dovesse spostarsi dall’una all’altra città, deve giocoforza utilizzare il treno, se non intende, - o se è impossibilitato a - far uso del mezzo proprio.

Fino allo scorso mese di settembre, la linea ferroviaria Bolzano-Trento-Foggia disponeva di un treno giornaliero (n. 925) diretto che consentiva un viaggio notturno senza interruzione, un treno modesto, ma funzionale e complessivamente abbastanza puntuale. Lo scrivente usava abitualmente quel treno, per recarsi settimanalmente nella città pugliese per ragioni di lavoro, essendo docente presso istituzioni accademiche foggiane.

La soppressione del treno n. 925, da Trento a Foggia delle ore 21,41 (per il ritorno, medesimo discorso vale per quello n. 924 alle ore 21.59 da Foggia) ha determinato un tale disagio ai numerosi passeggeri interessati, tra cui il sottoscritto, da non trovare ragionevoli giustificazioni, nelle dichiarazioni rese in prima istanza dai responsabili delle ferrovie italiane (dichiarazioni poi apertamente disattese circa la necessità di riorganizzare il parco-vetture). Era stato comunicato infatti, che la soppressione sarebbe stata momentanea, presumibilmente fino ai primi giorni di gennaio, così almeno ribadiva il personale interpellato.

La realtà, alla data odierna, è ben diversa, e consiste nel fatto che tale soppressione appare sistematica per tutti i giorni della settimana, ad eccezione del sabato!

A fronte di un viaggio assai più costoso, (il cui costo è praticamente raddoppiato per il sottoscritto e non v’è più alcuna possibilità di recuperare le offerte convenienti tanto pubblicizzate), il percorso Trento-Foggia risulta assai più disagevole, pieno di inconvenienti, di lunghe attese in fredde sale di aspetto (a Bologna è necessario attendere un’ora tra le 22 e le 23), con frequentissimi ritardi del treno nel cuore della notte, fermi, i passeggeri infreddoliti, alla pensilina, a causa di annunci di sistematici ritardi spesso ampiamente inferiori a quelli effettivi maturati, e non di rado senza trovare sul treno, posto a sedere.

Chi scrive, a titolo d’esempio, non ha altra possibilità, per recarsi a Foggia, che prenotare una cuccetta sull’Espresso in partenza alle 23,15 da Bologna, arrivando alla stazione di Foggia, alle ore 04,45, senza possibilità di riparare in alcun luogo se non nella infelice, infelicissima sala d’aspetto della città pugliese per attendere tre ore in stazione l’apertura degli uffici presso cui lavora; si arriva persino, e si noti il paradosso, ad acquistare un biglietto per un viaggio più lontano, fino a Trani o a Bari, onde evitare le fredde e inquietanti ore notturne nella sala d’aspetto!

E’ necessario precisare che il fatidico treno soppresso in autunno, in realtà ora (cioè dopo le festività natalizie) appare regolarmente funzionante, però nel solo giorno di sabato, prova evidente che sarebbe possibile riabilitarlo anche negli altri giorni della settimana.

A questo punto, a chiunque apparirà evidente che la soppressione dei treni 924 e 925 è stata voluta non per cause legate alla mancanza di carrozze, quanto per un preciso intendimento commerciale; peccato che tali bieche manovre economiche siano apparse evidenti solo quando ogni programmazione annuale lavorativa alternativa risulta scarsamente modificabile, vincolando centinaia di viaggiatori a subire le angherie di una dirigenza ferroviara indegna di ricoprire ruoli guida in tale servizio, ché se di servizio si parla, più ‘di vizio’ si deve intendere.

Onestà vorrebbe che certa "programmazione" sia resa esplicita tempestivamente ai viaggiatori, in modo da consentire di poter assumere ed attuare diversificate modalità di orario lavorativo.

Orbene, l’offerta di provare l’ebbrezza di treni ad alta velocità nel tratto Roma-Napoli offerta da Trenitalia anche allo scrivente, per un tratto che non lo trova facilmente utente, appare del tutto inopportuna, irritante, e stupida. Come non accorgersi che per raggiungere Roma l’utente dovrebbe farsi carico di un biglietto aggiuntivo, che vanificherebbe ogni gratuità?

In realtà tale offerta giunge offensiva a chi scrive, considerati i disagi che ha dovuto sopportare nei viaggi settimanali cui è tenuto.

La proditoria, ipocrita e sconsiderata politica di soppressione senza adeguato preavviso dei treni utili al raggiungimento della sede di servizio - gli unici disponibili per un itinerario notturno - ha fatto sì che, nel corso dell’ultimo quadrimestre, i viaggiatori, come lo scrivente, abbiano dovuto sostenere un aumento degli oneri di viaggio (e si ribadisce qui che di lavoro si tratta e non di diporto) superiore all’ottanta per cento rispetto allo scorso anno, con una perdita di tempo e di qualità del servizio inaccettabile.

Tanto accaduto, lamentato e biasimato, si ritiene doverosa una presa di posizione delle autorità politiche, amministrative e sindacali, affinché sia maggiormente rispettata la dignità del soggetto viaggiatore da parte di Trenitalia, si chiarisca definitivamente alla comunità se il servizio di Trenitalia sia da ritenere pubblico o privato e, in caso negativo, si assumano i provvedimenti amministrativi del caso!