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QT n. 10, 21 maggio 2005 Scheda

L’ATAS e le “sue” case

L’ATAS Onlus (Associazione Trentina Accoglienza Stranieri) ha l’obiettivo di rimuovere i disagi degli immigrati non abbienti, accompagnandoli in un percorso d’inserimento. Rita Bonzanin, direttrice dell’Atas, illustra con chiarezza le diverse soluzioni che l’associazione è in grado di offrire per garantire una casa ai cittadini stranieri.

- In convenzione con la Provincia, cura la gestione di circa 370 posti letto per lavoratori stranieri. Sono 46 alloggi per nuclei famigliari (219 persone) e 151 per singoli, tra i quali un ostello con 16 posti letto per donne, dislocati sull’intero territorio provinciale e destinati ad immigrati non abbienti, in possesso di regolare permesso di soggiorno e contratto di lavoro. Gli alloggi sono in parte di proprietà dell’ITEA, quindi pubblici, mentre 20 sono di privati, ristrutturati dall’Atas con contributo pubblico. All’assegnazione si arriva mediante graduatorie.

Il cittadino straniero, al momento dell’ingresso nell’alloggio, deve sottoscrivere un regolamento, impegnandosi ad attenersi ad una serie di norme, pena la revoca. L’Atas, con i suoi operatori, sostiene gli ospiti aiutandoli a superare difficoltà personali o famigliari, con lo scopo di favorire l’integrazione. L’assegnazione di posti letto per singoli ha la durata di due anni, con un "contributo spese mensili per ospitalità" progressivo che parte da 97 euro per arrivare fino a 167, mentre per le famiglie ha la durata di 4 anni e un contributo in base al reddito.

- Alloggi fuori convenzione, con l’Atas che si fa garante degli alloggi ceduti in affitto da privati cittadini, inserendo persone fidate e pagando direttamente il canone al prezzo di mercato. Al lavoratore straniero, attraverso un contratto di comodato, è richiesta una quota variabile da 240 a 320 euro, comprensiva d’affitto e utenze varie.

A questo proposito l’Atas invita i privati cittadini che hanno case da affittare a mettersi in contatto con l’associazione, assicurando loro la massima garanzia. Il privato può offrire anche un immobile da risanare, che l’Atas s’impegna a ristrutturare a proprie spese, per restituirlo dopo vent’anni.

Rita Bonzanin conclude facendo notare che solo nel Nord-est d’Italia esistono politiche d’ospitalità per gli immigrati; la città di Padova, in particolare, ha inaugurato nel 2003 la "Casa a Colori", una struttura di pronta accoglienza con 70 posti letto, che risolve il problema urgente di un’abitazione, permettendo di cercare qualcosa di più definitivo. Una formula che si sta rivelando particolarmente efficace.