Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca
QT n. 9, ottobre 2010 Monitor: Musica

Settimana mozartiana

Un progetto elitario

Ricordo che già l’anno scorso i 40 euro per il concerto di Stefano Bollani, nell’ambito della Settimana Mozartiana di Rovereto, mi erano sembrati un tantino...come dire? Sopra le righe. Ma poi in effetti Bollani te li fa dimenticare, nonostante l’auditorium Melotti fosse mezzo vuoto. Brunello e la sua BBE (Brunello Baroque Experience), al concerto di chiusura della Settimana Mozartiana, quest’anno costano 30 euro; l’auditorium è però forse ancora più mezzo vuoto dello scorso anno. Eppure gli sponsor dietro al volantino di presentazione del concerto sono parecchi e “facoltosi”: il Mart, l’ APT della Vallagarina, la Fondazione Cassa di Risparmio Trento e Rovereto, le industrie Manica... Viene da chiedersi a chi giova allora l’operazione Settimana Mozartiana: di sicuro non è un Mozart per il pubblico comune questo, almeno non per quello che non si può permettere di andare a vedere un concerto (questo concerto) per trenta euro a testa. E anche stavolta la musica, quella classica (dispiace dover fare distinguo, ma per altri generi le cose vanno di fatto diversamente), se ne rimane solitaria, con un pubblico sparuto, nella sua torre d’avorio: delirio autoreferenziale dell’élite musicale. Ma questi Mozart e Boccherini non erano nemmeno per un pubblico di “addetti ai lavori”: l’intento programmatico della BBE, dice Brunello, “esprime l’intenzione di indagare l’esperienza fruitiva, experience, appunto. Ma è anche un modo un po’ ironico per evitare i soliti titoli, alludendo a Jimi Hendrix e al suo celebre complesso rock.”.

Bah... nonostante il pesante uso di droghe, dietro alle sperimentazioni di Hendrix si riesce sempre a leggere l’ intento del musicista, il significato dei suoi stravolgimenti musicali. Non si può dire altrettanto dell’ensemble di archi di Brunello, violoncellista di fama internazionale e gradito ospite dei “Suoni delle Dolomiti”: il concerto non è né all’insegna della rigorosa e attenta esecuzione in stile né di una rilettura originale e nuova del repertorio classico. Un Mozart ridanciano e superficiale, che cerca l’applauso più con i tempi assurdamente veloci (impeccabili virtuosi gli esecutori, non c’è che dire) che con l’equilibrio e l’eleganza del suono (quasi jazzistico) e del fraseggio. Grazioso Boccherini, sicuramente più adatto a una approccio leggero e giocoso, senza eccessive riflessioni. Non si può parlare però di “esperienza barocca”: né in termini filologici, né in termini sperimentali, perché, se sperimentazione voleva esser questo progetto, ci è sembrata davvero poco convinta e convincente.

Parole chiave:

Articoli attinenti

In altri numeri:
Stefano Bollani

Commenti (0)

Nessun commento.

Scrivi un commento

L'indirizzo e-mail non sarà pubblicato. Gli utenti registrati non devono inserire altre verifiche e possono modificare il proprio commento dopo averlo inserito.

Riporta il codice di 5 lettere minuscole scritto nell'immagine. Puoi generare un nuovo codice cliccando qui .

Attenzione: Questotrentino si riserva la facoltà di cancellare commenti inopportuni.