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A22: denaro sprecato per nulla

Luigi Francesco Traverso

Passo spesso nell’A22 sia in direzione Brennero che verso Affi. Da svariati anni, qualche lavoro di manutenzione, un’eternità di cantieri dovuti alla verifica statica di ponti e viadotti e, in maniera sistematica, un cantiere senza fine che mira solo a togliere di mezzo la siepe di divisione delle due corsie di marcia messa in mezzo ai due guardrail centrali.

Il fatto, che a mio modesto parere assorbe un sacco di danaro, non serve assolutamente a nessuno, anzi, se la siepe riusciva ad assorbire, abbattere e depurare i gas di scarico e in moltissimi casi mitigava i fari dei veicoli in movimento evitando abbagliamenti inopportuni, senza quel tipo di salvataggio le sferzate di luce sono e saranno purtroppo garantite.

Ho letto su qualche giornale che l’operazione “sterminio siepe”, come lo chiamo io, serve, a detta della dirigenza dell’autostrada a realizzare una non meglio spiegata “terza corsia dinamica” che, a quanto sembra, dovrebbe essere utilizzata in caso di traffico intenso, eliminando la corsia d’emergenza. Se ciò corrisponde al vero, mi sembra veramente che il ragionamento rasenti o meglio superi la pazzia. Ma ci si rende conto di quello che si intende fare? Continuare con i lavori di smantellamento della siepe centrale per recuperare mezzo metro per corsia di marcia, per poi creare una roulette russa chiamata corsia dinamica quali rientri economici porta alla società e quanti rischi all’utenza? Se si tratta di dare migliore e maggiore viabilità ai clienti dell’A22 e se non si affronta seriamente l’ipotesi di ridurre il trasporto di merci su gomma, allora i vertici dell’Autostrada cerchino di creare veramente la terza corsia, almeno in quelle tratte dove gli spazi lo consentano.

Incomincio a dubitare sulla qualità della progettualità e delle idee. Mi permetto di dire questo perché proprio l’altro ieri, transitando nella tratta Trento-Brennero, ho notato come le barriere antirumore costruite con tecnologia ecocompatibile si stiano rivelando un pericolo per la viabilità e per gli automobilisti. Queste barriere fatte in legno e piantumazione di arbusti stanno dimostrando troppo in fretta la loro fragilità. Nella breve tratta nella quale mi è caduto lo sguardo su queste strutture ho notato molti, troppi cedimenti dell’impianto strutturale. Non vorrei che la miopia progettuale su quelle barriere fosse la stessa miopia che ritiene cosa utile inventare una terza corsia che non c’è ma ci potrebbe essere...

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