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Il fiume che non c’è

Una festa del quartiere che è qualcosa di più di una semplice festa di quartiere. Le intenzioni di chi organizza “Il fiume che non c’è’” sulla carta sono ottime: per il secondo anno, prendere un sabato di primavera, prendere un rione della città di Trento come quello di San Martino, prendere associazioni, realtà sociali, enti e istituzioni attivi nella zona, per provare a rivitalizzarne l’area. Per capire se la giornata di festa di sabato 8 maggio sia un punto di arrivo - si fa la manifestazione, e ci si rivede l’anno prossimo - oppure un punto di partenza - seminare per qualcosa di solido e duraturo -, bisognerà toccare, a partire dalle 15 fino alle 23.

“Il fiume che non c’è” ha avuto un gran bel successo di pubblico l’anno scorso, invadendo via San Martino con spettacoli, performance e iniziative a misura delle famiglie. Quest’anno il baricentro si sposta dall’antico corso del fiume Adige prima della sua deviazione alla vecchia cava di pietra alle spalle del parco della Predara. Uno dei luoghi più incredibili per bellezza e suggestione di Trento, ma che, incredibilmente, è stato letteralmente lasciato allo sbando dalla città negli ultimi anni. Prova a recuperarlo alla sua dignità almeno per un giorno la lunga serie di organizzatori e realtà coinvolte: a cominciare dal Barycentro, un po’ fuori zona, per la verità, seguìto dalla scuola per l’infanzia San Martino, la scuola elementare Raffaello Sanzio, il Polo Sociale Centro Storico, la Fondazione Museo Storico di Trento, i comitati feste San Martino e Vivi San Martino, l’Arci del Trentino, le cooperative Arianna e L’Area per l’animazione di bambini e adulti, la cooperativa Quater, la Libreria Rileggo. Non poteva mancare la regia artistica degli eventi a cura dell’associazione Il Funambolo, che nel quartiere anima ogni giovedì il Circolo Wallenda. Molto bella l’idea di estendere la giornata alla fruizione di bimbi e famiglie con animazione e giochi, e di coinvolgere bar e altri esercizi, che serviranno in strada i loro piatti.

Nutrito il programma serale: dalle 20 alle 23 nel parco della Predara spazio alla musica dal vivo: Mishima Suicide (jazz sperimentale), il folk dei vicentini Tavernicoli e del bravo Aronne Dall’Oro con LuNanniOrcu, poi i Mundoafora capitanati da Stefano Giordano, e nel parco Groove’s Buddies da Trento, il jazz dei bolognesi Trip-lo, e dei genovesi Pasticcio Meticcio. Senza dimenticare quello che è ormai diventato una specie di format del Funambolo, la rielaborazione/riscrittura scenico-letteraria, questa volta con Andrea Caltran e Mara Pieri a raccontare storie, suggestioni, memorie e condizioni di lavoro di cave, pietre e dintorni.

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