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C’era una volta la democrazia...

Roberta Corradini

C’era una volta la democrazia, intesa sia come forma di governo in cui la sovranità appartiene al popolo, sia come atteggiamento di chi, pur occupando una posizione preminente, si comporta con semplicità e cortesia. Ora il popolo non ha più alcuna potestà e la semplicità, nella sua accezione di schiettezza e sobrietà, è sempre più rara. Il senso della misura ed il buon senso sono stati stravolti, indeboliti, la gente si è lasciata sedurre da un sistema che ripete assicurazioni e rassicurazioni ma che, in realtà, ci abbandona più poveri e soli di prima. La crisi politica si accompagna ad una crisi delle coscienze, stiamo tornando al passato remoto, dove vince chi è più violento, aggressivo, avido e competitivo.

C’è un regresso dei valori e dei comportamenti e tutto ciò accade con la complicità maschile e nell’indifferenza femminile.

Stiamo buttando alle ortiche tante conquiste, vanificando gli sforzi, i sacrifici, le vite di tante donne e uomini che hanno creduto nella libertà, nell’uguaglianza e nella fratellanza.

Non è più il Secolo dei Lumi ma trasformiamo, almeno, questo Secolo degli Incolumi (e impuniti) in un Secolo dei Barlumi (di speranza, di dignità). Oppure ci troveremo, noi popolo, a vivere nel Secolo dei Salumi.

Sfruttando le parole di Kant, usciamo dallo stato di minorità che dobbiamo imputare a noi stessi, utilizziamo il nostro intelletto con decisione e coraggio: “Sapere aude!”, Abbi il coraggio di servirti della tua intelligenza!

La libertà, la più inoffensiva di tutte le libertà, è quella di ragionare.

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