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Denari pubblici, profitti privati. Un esposto alla Corte dei Conti

Italia Nostra, Legambiente

Come riferito dalla stampa locale, il 19 gennaio scorso la Corte dei Conti di Trento ha avviato un’indagine contabile sulla Trentino Spa, la società pubblica che si occupa di promuovere il turismo provinciale.

Con questo esposto desideriamo sia offrire un contributo all’indagine, sia sollecitare un’estensione degli accertamenti alle operazioni parallelamente condotte da Trentino Sviluppo Spa, la società finanziata dalla Provincia dedicata al sostegno dell’attività industriale. Chiediamo inoltre un controllo sulle erogazioni provinciali effettuate sulla base della L. P. 35/88 e seguenti.

Soprattutto il turismo invernale e i numerosi impianti sciistici in progetto o in corso di realizzazione in varie località risultano beneficiari di imponenti finanziamenti, benché il mercato dello sci presenti segnali di flessione.

Come il quotidiano L’ Adige riportava il 5 gennaio scorso, nel triennio 2008-2010 la Trentino Sviluppo Spa prevede di erogare finanziamenti per ben 180 milioni di euro, dei quali 108 appaiono già stanziati per l’anno in corso. Fra tali interventi emergono i 15 milioni destinati alla società impianti della Panarotta, i 18 milioni riservati al collegamento Pinzolo-Campiglio, ai quali si devono aggiungere i 6,7 milioni indicati alla voce "stazione sciistica Pinzolo", i 30 milioni per gli impianti in località Lagorai-Broccon, i 15,5 milioni per gli altipiani di Folgaria e I.avarone, oltre a minori interventi per le società impiantistiche del Monte Baldo, del Bondone, per il collegamento S. Martino-Passo Rolle e per gli impianti del Passo Tonale.

Tali interventi avvengono prevalentemente sotto forma di aumento di capitale delle varie società, quindi attraverso l’ingresso o il rafforzamento della presenza in queste di Trentino Sviluppo. Così le varie società si trasformano in vere società, pubbliche o comunque a capitale pubblico prevalente, mascherate da società di diritto privato. In questo contesto l’ingente contribuzione pubblica al settore e una pianificazione urbanistica troppo sbilanciata a favore delle infrastrutture pesanti richieste dalle società impiantistiche privilegiano una imprenditoria poco attenta all’ambiente e anche agli equilibri socioeconomici locali.

Si evidenziano inoltre pericolosi conflitti di interesse ed eccessi di concentrazione di poteri. Ad esempio, il vicepresidente e consigliere delegato di Trentino Sviluppo, Corrado Fedrizzi, è sindaco delle società impiantistiche Funivie Pinzolo Spa, Impianti Maso Spa, del gruppo Carosello Ski di Folgaria, della Burlon Srl-Telve, della Paganella 2001 Spa, della Monte Baldo Servizi Spa, di Turismo Lavarone Spa, oltre che sindaco o amministratore di altre 20 società. E’ inoltre -revisore dei conti della Cabo Srl, di cui detiene il 55% del capitale Remo Cappelletti, presidente di tutte le società impiantistiche del Gruppo Carosello Ski di Folgaria, avendo lo stesso acquisito anche il 45% del Gruppo Marangoni. La Cabo svolge servizi di acquisto e affitto immobili, nonché di informatica alle controllate, tra cui Atesina Srl, che a sua volta possiede partecipazioni -in varie società. La Cabo è pure azionista della Carosello Ski. Il dott Fedrizzi è altresì sindaco di almeno tre società del Gruppo Marangoni e socio di riferimento di Carosello Ski di Folgaria. Questi elementi pongono un serio problema di trasparenza e conflitto di interessi.

Le generose e spesso poco giustificabili erogazioni di Trentino Sviluppo (nel cui bilancio tra l’altro pare non risulti la partecipazione col 37,67% nel capitale della Carosello Ski di Folgaria) stravolgono il rapporto pubblico-privato. Tenuto conto che agli interventi della Trentino Sviluppo si aggiungono altrettanti contributi provinciali diretti, ed altri indiretti tramite i Comuni, finanziati a tale scopo dalla Provincia, si configura a nostro parere, una violazione del principio comunitario del primato della concorrenza e una violazione delle direttive che regolamentano gli aiuti di Stato. Si tenga fra l’altro presente che spesso tali impianti sono tecnicamente ingiustificati (così Monte Baldo, Folgaria, Lavarone).

Ma la Corte dei Conti vorrà pure tenere conto delle violazioni rispetto alla Direttiva europea sulla concorrenza. Essa potrà valutare se nelle fattispecie segnalate si verifichino abusi in virtù anche di carenza di pianificazione urbanistica, nonché se vi siano rispettati i limiti di finanziamento richiamati dalla Commissione Europea. Tale decisione delinea un chiaro argine ai pubblici finanziamenti per il periodo transitorio 2002-2006 e ribadisce che dal 2007 in poi saranno incompatibili le misure di aiuto non ammissibili a nessuna delle deroghe previste dal trattato e dai vari regolamenti e orientamentiin materia di esenzioni.

Si segnalano al riguardo come in particolare bisognose di controllo le erogazioni, dirette da parte della Provincia e indirette tramite Trentino Sviluppo e tramite i Comuni, attuate nelle zone Pinzolo-Campiglio, Lagorai e Folgaria-Lavarone, tenendo anche conto del divieto di cumulo di benefici previsto dalla stessa norma provinciale.

Relativamente alla situazione di Folgaria-Lavarone, l’area meno vocata agli investimenti sciistici, si possono fare alcune ulteriori valutazioni in base a un documento fatto predisporre dalla stessa società titolare dei progetti di impiantistica tra Folgaria e passo Coe, al confine col Veneto. Questo elaborato richiesto dalla Provincia, in mancanza di altri documenti tecnici sulla fattibilità dell’investimento di Passo Coe, è stato redatto dalla società SWS, di cui la Carosello Ski si è sempre servita per progettare i suoi impianti, con palese conflitto di interessi.

Dal documento citato della stessa Carosello emerge:

- che Trentino Sviluppo è già nel 2007 socio di maggioranza della Carosello Ski (39,78%), avendo investito 5.570.000 euro su un capitale sociale di 14 milioni.

- che altri 2.320.000 sono stati messi a disposizione dal Comune di Folgaria, che a sua volta li aveva ricevuti dalla Provincia. Quindi l’investimento pubblico ha già superato nel 2007 il 50% del totale.

Il nuovo Piano finanziario 2008-2012 prevede, su un investimento complessivo di 69,5 milioni, versamenti a titolo di aumento di capitale da parte di Trentino Sviluppo per 15 milioni, contributi della Provincia ed altri Enti pubblici non meglio specificati per 9,2 milioni, più 14 milioni nonché .2,8 milioni, anche questi erogati da enti pubblici. Quindi si tratta di nuovi interventi pubblici complessivi di 41 milioni, e perciò pari al 58,99%, dell’investimento complessivo, ben oltre quanto consentito come limite massimo.

Carosello Ski, in base a delibera della Comunità Montana Astico-Posina, ha poi ottenuto in concessione quarantennale gli impianti del Coston (territorio veneto a ridosso di quello di Passo Coe, trentino) versando 2,3 milioni, e ha altresì acquisito, tramite la società controllata al 100% Fiorentini-Folgaria Spa con sede a Lastebasse, i170% delle azioni della società Le Fratte, pure in zona veneta. I finanziamenti pubblici di derivazione provinciale sono serviti quindi a fare operazioni finanziarie e acquistare partecipazioni societarie fuori provincia!

La stessa Carosello Ski, a mezzo della propria controllata al 100% Carosello Ski Due, costituita per svolgere attività imprenditoriale nell’edilizia, ha acquisito terreni a Serrada e a Fondo Grande di Folgaria per circa mq. 30.000, vendendo poi la società a soci imprenditori edili e ricavandone 700.000 euro. I finanziamenti pubblici sono serviti quindi pure a fare speculazione edilizia.

Analoghi discorsi vanno fatti per l’area Lagorai-Broccon e per la Pinzolo-Campiglio, dove si consumano in modo indecente le bellezze del Brenta. La partita anche in questi casi si gioca nettamente a favore dell’intervento pubblico, ignorando la normativa comunitaria e guardando solo agli interessi della speculazione.

Nel caso poi del collegamento Pinzolo-Campiglio il finanziamento pubblico è stato giustificato asserendo che si tratterebbe di mobilità sostenibile, mentre si tratta di impianti di sci, inadatti allo scopo dichiarato, visto che funzioneranno solo durante la stagione invernale e solo durante le ore diurne del normale orario della pratica dello sci.