Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca

Porco Diavolo!

La nostra provincia è sotto le grinfie di Satana. Il Trentino se n’è accorto e ci allerta, mentre L’Adige e il Corriere tacciono. Distrazione? Complicità?

All’origine di questo revival della demonologia c’è la vicenda, raccontata dal Trentino del 28 gennaio, di una signora della Vallagarina, che dopo aver cercato di evocare, tramite una medium, lo spirito della nonna defunta, cominciò a soffrire di incubi, convulsioni e crisi, durante le quali parlava lingue che non conosceva: lo spagnolo se la crisi era leggera, addirittura l’aramaico quando l’attacco era pesante. Visto il fallimento di ogni intervento medico, si rivolse a un esorcista, che finalmente l’ha liberata.

L’autore dell’intervista, Daniele Peretti, decide di approfondire l’argomento e il 30 gennaio intervista don Renato Tisot (responsabile per l’Europa del movimento di Rinnovamento Carismatico, nonché esorcista), che ogni settimana celebra a Rovereto una “messa di Liberazione” per proteggere la comunità da ogni influsso satanico. E il sacerdote, mentre l’intervistatore ascolta a bocca aperta senza fare irriverenti obiezioni, ci tratteggia un panorama allarmante: “Purtroppo la situazione in Trentino è molto grave… e purtroppo una parte della Chiesa tende a minimizzare… Spesso dobbiamo intervenire per svincolare i posseduti da catene malefiche, che molte volte hanno origini ancestrali o ereditarie”, cioè “che si trasmettono da una generazione all’altra”. Quella del Trentino è una situazione talmente grave da richiedere, “oltre alla messa di Liberazione, anche un pomeriggio al mese di preghiera in favore di persone turbate o vessate”.

Il cronista, affascinato o spaventato che sia, segue don Tisot ad una di queste messe speciali, nella chiesa roveretana di San Giorgio, e ne ricava un terrorizzante florilegio: “Se si continua così, il cristianesimo va in fumo” – esordisce il celebrante nella sua predica, che alterna preziosità retoriche (“Il DNA non è un esame del sangue, ma vuol dire Dio Nutre Amore”) a valutazioni storiche (“E’ stato il cattolicesimo a ribaltare quello schifoso e demoniaco impero romano”), a considerazioni sociologiche (“Ogni divorzio rappresenta una vittoria del Maligno”). Quanto al suo campo prediletto, la demonologia, don Tisot non ha dubbi: “Rispetto gli psichiatri, però molto spesso per guarire dalle malattie cosiddette psichiche non servono le medicine, ci vuole l’intervento di Dio”; e attenti, perché il Diavolo s’intrufola approfittando anche di mezzi insospettabili (“Lo Yu-gi-oh (un gioco di ruolo, n.d.r.) altro non è che la via maestra per arrivare a Satana”.

Aspettando che arrivasse il giorno della messa, il giornalista del Trentino non è rimasto con le mani in mano: è andato a cercare conferma di tutto da don Giuseppe Nanni, “uno degli esorcisti più esperti”, dal quale apprende che finalmente sono stati avviati (e sono a disposizione anche dei laici) dei corsi per diventare esorcisti: a Roma, presso l’Istituto Regina Postulorum (sic, per “Apostolorum”, suppongo, n.d.r.).

E con don Nanni Daniele Peretti approfondisce alcuni interessanti particolari. “E’ vero – gli domanda - che la liberazione si manifesta anche col vomito che spesso contiene oggetti metallici…?”

“Esatto. – gli risponde l’esorcista - Sono oggetti che si fissano all’interno dello stomaco, preparati dal demonio e che trasmettono il maleficio”.

E c’è qualcuno che rischia più degli altri di venir posseduto? “Ci sono delle persone particolarmente predisposte, penso a quelle che vivono nel peccato o che fanno uso di droghe o alcol”.

E non è finita. Il cronista ormai vede chiaramente ciò che quasi tutti noi ci ostiniamo a ignorare: un Trentino sotto le grinfie di Satana, penetrato subdolamente in tanti di noi attraverso giochi di ruolo, spinelli, musica rock, superalcolici e matrimoni falliti; e non capisce l’inerzia delle autorità ecclesiastiche di fronte all’incombente catastrofe. Così, dopo aver consultato due “operativi”, il cronista interpella un ricercatore: tale Walter Salin, autore del libro “Il canto di Satana”. “Perché – gli chiede - la Chiesa non ne parla e si trincera dietro un muro di omertà?”.

“Purtroppo molti preti sul satanismo sono più conigli che sacerdoti” – è la risposta. Viviamo “in un mondo ecumenico improntato al buonismo… Si preferisce non parlarne, ma così facendo si favorisce solo la diffusione del Maligno”.

E intanto gli altri giornali, L’Adige e il s, tacciono. Criminale disattenzione o complicità?