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QT n. 12, dicembre 2011 Trentagiorni

Da tante storie, una storia

La Storia, quella con la esse maiuscola, è da sempre appannaggio indiscusso del genere maschile, che spesso - anche inconsciamente - tende ad offuscare un ricco corollario di numerose altre storie, poco indagate ma non meno importanti di quella ufficiale. Su una di queste storie, quella dei movimenti femminili attivi in Vallagarina a partire dagli anni Settanta, ha gettato nuova luce il convegno organizzato a Rovereto il 26 novembre dall’Associazione Osservatorio Cara Città, in collaborazione con la Fondazione Museo Storico del Trentino. Già da alcuni anni l’associazione ha intrapreso l’ambizioso progetto “Archivio Donne Rovereto”, concretizzatosi in una prima raccolta di documenti e memorie di donne attive nelle associazioni e nei movimenti locali, allargatosi fino a comprendere testimonianze di percorsi di vita ed esperienze individuali. Non una sterile apologia del femminismo storico, bensì un confronto aperto con diverse esperienze al femminile, volto a ricostruire alcuni momenti salienti della conquista dell’autocoscienza e ad indagare i mutamenti in atto nei costumi e nella percezione dell’identità di genere.

Importante fin dall’avvio dei lavori è parso il confronto con una generazione di giovani donne non direttamente coinvolte dalle rivoluzioni sociali degli anni Settanta, ma chiamate a documentare quel periodo con un occhio critico e realmente desideroso di andare oltre gli stereotipi dominanti per ricostruire, tramite un rigoroso lavoro di catalogazione, l’essenza profonda di quell’esperienza.

Stimolo che ha fatto da sfondo all’intera giornata è stata la convinzione che la memoria non possa semplicemente essere “archiviata”, ma restituita anche grazie alla narrazione e a una sua continua rimessa in discussione. Discussione che, nel pomeriggio, si è concentrata sul confronto con alcune realtà vicine e con analoghe esperienze di costruzione attiva della memoria femminile. È dalla messa in rete e dalla condivisione di materiali e riflessioni che passa quindi l’idea di un’altra Storia, da tenere costantemente aggiornata anche per scongiurare il rischio di recessione dalle conquiste faticosamente raggiunte sul piano delle pari opportunità.

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