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Wanda Chiodi: Interesse, ma anche disinformazione

Per sapere come procede la campagna referendaria in
Trentino abbiamo rivolto alcune domande a Wanda Chiodi, diessina, una delle esponenti politiche più attive in questa iniziativa.

Sono gli ultimi giorni di raccolta, come pensate di muovervi?

"Parlando della mia forza politica, i DS, sono arrivate alcune lettere dal segretario Fassino per sollecitare la mobilitazione in vista delle ultime giornate per la raccolta delle firme, in particolare per i Referendum days previsti per il fine settimana del 18 e 19 settembre".

Avete aderito subito alla raccolta di firme?

"Io avevo già firmato quando erano solo i radicali a raccogliere le adesioni per il loro referendum che vuole abrogare tutta la legge 40, perché sono fortemente convinta che sia una battaglia di civiltà. Non sono una appassionata di referendum e credo che negli scorsi anni l’uso di questo strumento sia stato sbagliato, ma questa volta è molto importante. Poi quando è partito il comitato promotore degli altri quattro referendum parzialmente abrogativi, ho pensato di organizzare un comitato anche a Trento e di dedicare il mio tempo e le mie energie a questo scopo. Hanno aderito alcuni partiti, come i Socialisti, Rifondazione comunista e i Verdi, medici, e varie associazioni".

Come sta rispondendo la gente?

"Devo dire che ho avuto molta soddisfazione perché la gente è attenta, ci cerca, offre collaborazione anche al di fuori del partito o dell’ambiente strettamente politico. Una ragazza, un’infermiera che non conoscevo, è venuta a firmare e poi è venuta ogni sera ad aiutarci al tavolo; è bello anche perché vengono molte madri con i bambini. Un aspetto negativo è la scarsa informazione dei giovani, che alle volte non conoscono l’argomento; ma quando glielo spieghi, firmano volentieri. Occorrerebbe una mobilitazione come ai tempi del divorzio".

Che cosa proprio non funziona di questa legge?

"Sono convinta che sia una questione delicata perché investe aspetti etici, giuridici e religiosi che riguardano anche la coscienza delle persone, ma questa legge è inaccettabile anche solo perché blocca la ricerca scientifica. Mi piacerebbe che su questo punto si trovassero convergenze anche con i cattolici e con altre persone, di cui ho molto rispetto, però davvero su alcuni punti particolari questo provvedimento deve essere modificato anche per via referendaria. Alcune leggi su questo tema di altri paesi europei, come per esempio la Spagna, nazione cattolica, sono molto meno chiuse e restrittive; anche la Turchia è più avanti di noi. Alcune donne di Forza Italia si accorgono solo adesso che servono modifiche, ma ormai sono fuori tempo massimo".