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QT n. 1, gennaio 2011 Trentagiorni

Inceneritore: avanti a testa bassa

Il bando per l’inceneritore è andato deserto. Disappunto a Palazzo, ma poi avanti a testa bassa. Commenta l’ineffabile Pacher, assessore all’Ambiente: “Evidentemente abbiamo posto elementi di qualità elevatissimi”, cioè abbiamo preteso delle garanzie sulle emissioni, il che ha fatto schizzare in alto i costi di costruzione e gestione, rendendo l’affare non più appetibile. E Dellai la dice tutta: “Era intuibile, dopo la decisione di Dolomiti Energia, la società più legata al territorio, di non partecipare” cioè se anche la “nostra” società, la più ammanicata, quella che può ragionevolmente pensare di trovare per strada adeguamenti delle condizioni iniziali, se anch’essa ha rinunciato, vuol dire che le condizioni non erano favorevoli. Il bando di gara non stava in piedi.

I nostri dicono una parte interessante di verità. Se l’inceneritore vuole sottostare a regole e controlli rigorosi, è molto costoso. Anche perché il successo della differenziata, lo ha cacciato fuori dalla porta: alta raccolta differenziata significa pochi rifiuti da bruciare, e un inceneritore ha bisogno di grandi quantità, altrimenti i costi salgono oltre misura. Cosa che tutti gli esperti asseriscono da anni, anche se Dellai ogni tanto ripete che “la contrapposizione inceneritore-differenziata è “una leggenda metropolitana”. Ora si cercherà di far rientrare dalla finestra quello che è appena stato scacciato dalla porta. Diminuendo per l’impianto le prescrizioni cautelative? Troppo smaccato. Facendo fare passi indietro alla differenziata? Beh, lo scarso entusiasmo nella differenziata delle società legate a Dolomiti Energia, che (grosso conflitto d’interessi) dovrebbe poi gestire l’inceneritore, lo si vede; ma tornare indietro, con i cittadini che stanno imparando a gestire i rifiuti, è troppo difficile. E allora? La strada è aumentare il ritorno economico della società inceneritorista, aumentandone i compensi unitari. E quindi le tariffe.

Quello che QT e tanti altri dicono da tempo: l’inceneritore sarà la soluzione meno salubre e più costosa. E così subito si è scatenata una terroristica campagna stampa, soprattutto su L’Adige, sulle “discariche in imminente esaurimento”. Ci ritorneremo.