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Banca del Tirolo e le altre attualità dal nord

La Tyrolean lascia Bolzano; Heider perde nel Burgenland; Weingartner vacilla per colpa dell’Euregio bancaria.

L’ultimo ad andarsene dall’aeroporto è gentilmente pregato di spegnere la luce... La Tyrolean sta per chiudere i battenti a Bolzano. Il 9 novembre, l’amministratore delegato Feitl ha illustrato al presidente Durnwalder il disastro dello scalo locale. Per i voli a Roma, mancano all’appello 7500 passeggeri annuali, cioè 6,2 per ogni volo. In perdita anche i voli per Francoforte, ma la Lufthansa, finora, copre il deficit per attrarre i sudtirolesi al suo Hub. Mentre Durnwalder sta indagando come possa soavvenzionare la Tyrolean senza violare le severe regole dell’Unione, la Tyrolean ha annunciato che, in vista di perdite non più tollerabili, in dicembre deciderà sul futuro dello scalo di Bolzano. Cioè cancellando i voli per Roma. Lo annuncia il mensile economico Wirtschaft im Alpenraum nel suo ultimo numero.

Rifletta, presidente Dellai.

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Elezioni regionali anticipate nel Burgenland, il 3 dicembre. E’ la regione piú piccola (nemmeno 300.000 aventi diritto al voto) e più povera dell’Austria, con decine di migliaia di operai pendolari che lavorano a Vienna (oppure perfino in Ungheria) per tornare a casa solo a fine settimana. Elezioni provocate da uno scandalo bancario: la banca di proprietà regionale ha perso 600 miliardi per aver concesso crediti inesigibili.

Ha vinto la sinistra rosso-verde (52%), hanno perso soprattutto i Freiheitlichen, per i quali si tratta della seconda batosta dopo la Stiria qualche settimana fa. Per i verdi, guadagnare quasi 3 punti, sorpassare il quorum del 5% ed entrare nel Consiglio, in questa regione, era quasi un miracolo. Il che conferma i sondaggi nazionali, i quali gli danno dal 12 al 14 per cento. E’ stata battuta non solo la destra al governo nazionale, ma soprattutto la xenofobia e l’agitazione dei Freiheitlichen contro l’ampliamento dell’Unione verso Est. Auguri per l’anno nuovo.

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Il capitano Weingartner è nei guai. Per la terza volta un suo piano per una Banca Nazionale del Tirolo sta per fallire. Prima di entrare in giunta, Weingartner era amministratore delegato della Hypo (banca al 100% in mano alla Provincia). Come assessore al tesoro ed all’economia, nei primi anni dell’ultimo decennio ha voluto creare un polo bancario tirolese. Ma progettate fusioni e cooperazioni della Hypo con la Cassa di Risparmio o il settore Raiffeisen non sono andate in porto. La Cassa, come partner strategico, scelse la seconda banca bavarese. Ora, in trattattive segretissime con Durnwalder, Weingartner ha pianificato una "Banca dell’Euregio" (senza però il Trentino), alla grande, fondendo cioè la Hypo con la Cassa di Risparmio di Bolzano (da privatizzare secondo la legge Ciampi) in una holding con sede a Bolzano per ragioni fiscali, e con una banca bavarese ed una italiana come partner di minoranza.

Wendelin Weingarten, capitano del Tirolo, con il presidente della Giunta bolzanina Luis Durnwalder.

Oltre che di sinergie, si parla di un’asse strategica nord-sud. Apriti cielo. Il resto del settore, con a capo il presidente della Banca Raiffeisen, è in aperta ribellione. Bisogna difendere la piazza di Innsbruck contro bavaresi ed italiani. Sembra di essere tornati al 1809.

E’ pur vero che il settore bancario, a Innsbruck, è il piú importante (e in crescita) dell’economia cittadina. E’ altrettanto vero che, in tempi di globalizzazione, per un’istituto coma la Hypo, con un bilancio di 850 milliardi, una strategia solitaria potrebbe rivelarsi perdente in partenza. E bisogna certo cercarsi dei partners, strategici o meno.

Una strategia alpina, da Euregio, sembra abbia piú senso che un (improbabile, del resto) polo bancario unico nordtirolese. Invece no. Mentre Weingartner continua a trattare con Bolzano, come se la Hypo fosse roba sua, il resto del settore è sul piede di guerra, cantando inni patriottici. Altro che scelte strategiche ragionate! Almeno la metà dei popolari (con in testa la maggioranza degli imprenditori del Wirtschaftsbund) annuncia battaglia, nel Consiglio, insieme a socialdemocratici, verdi e Freiheitlichen.

In realtà, forse, non si sta discutendo di banche: si è alla battaglia finale fra Weingartner ed il suo vice Eberle (già alla guida del partito da giugno). E Weingartner pare abbia i giorni contati.