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QT n. 9, 2 maggio 1998 Servizi

Luxottica: è finita con un pareggio

Si è chiusa la vertenza nella fabbrica di Rovereto. Del Vecchio ha ceduto, ma gli operai non hanno vinto.

Lo scontro apertosi cinque mesi fa tra gli operai roveretani della Meccanoptica e Leonardo Del Vecchio si è chiuso con un compromesso dopo oltre 130 giorni di mobilitazione e 60 ore di scioperi.

Se da un lato i lavoratori di Rovereto sono riusciti a bloccare il loro passaggio al contratto dell'occhialeria dal 1° gennaio 1999 - come pretendeva Leonardo Del Vecchio - dall'altra parte l'industriale bellunese è riuscito a far mettere nero su bianco che per questo passaggio c'è una data certa: il 1° gennaio 2007. In altre parole, ai dipendenti roveretani del Gruppo Luxottica, per altri 8 anni, si applicherà il regime contrattuale dei metalmeccanici che, come è noto, assicura un miglior trattamento economico rispetto a quello dell’occhialeria nel quale sono inquadrati tutti gli altri dipendenti del Gruppo di Agordo.

In cambio di questo allungamento dei tempi di applicazione del contratto metalmeccanici, l'accordo concluso nei giorni scorsi prevede che gli operai roveretani rinuncino fino al 2007 ai benefici della contrattazione aziendale, godendo solo dei miglioramenti economici del contratto nazionale dei metalmeccanici.

Questo in estrema sintesi il senso dell'accordo raggiunto tra sindacato e azienda dopo un braccio di ferro durato diversi mesi. Un accordo non semplice né facile. Ne da la misura il risultato della consultazione in fabbrica, dove il 20% (79 voti su 401 votanti) dei lavoratori ha detto no a fronte di un 80% (316 voti su 401 votanti) che lo ha approvato.

La questione dei 79 operai che hanno votato contro è piuttosto seria. Uno dei punti prevede infatti la firma individuale di accettazione degli accordi da parte dei singoli lavoratori. Nel caso ci siano dei dipendenti che rifiutano tale firma, la Luxottica si riserva di applicare immediatamente a questi lavoratori il contratto dell'occhialeria. In questo senso, Del Vecchio si è messo al sicuro: l'uomo di Agordo non vuole sorprese.

Che faranno ora i 79 che hanno votato no? Non firmare significa perdere 3 milioni all'anno per otto anni (a tanto infatti ammonta in cifra totale la differenza tra i salari dei metalmeccanici e quelli dell'occhialeria).

Si poteva fare di più al tavolo della trattativa? Probabilmente no, soprattutto per il fatto che nel Bellunese le aziende di Del Vecchio sono in grado di contenere le rivendicazioni operaie, essendo quella l'unica realtà capace di offrire occupazione. Basti pensare che durante gli scioperi di Rovereto la produzione veniva recuperata nell'Agordino attraverso l'uso massiccio degli straordinari. Questo per dire che molta della forza di Del Vecchio a Rovereto viene dalla debolezza sindacale e operaia delle altre sue aziende: un dato di realtà di cui bisogna tenere conto.

Ma vediamo che cosa prevedono più specificamente questi accordi. Del fatto che a Rovereto si continuerà ad applicare il regime contrattuale dei metalmeccanici per altri otto anni abbiamo già detto. C'è da aggiungere che ciò significa la applicazione per i lavoratori della ex-Meccanoptica di altri due contratti nazionali metalmeccanici che non porteranno solo miglioramenti economici comunque superiori a quelli dell'occhialeria, ma permetteranno anche la maturazione degli scatti di anzianità, profondamente diversi da quelli previsti per l'occhialeria (vedi tabella), e quella dei passaggi di livello che per i metalmeccanici sono automatici.

Un altro aspetto della vertenza, sul piano salariale, ha riguardato la quattordicesima mensilità: il contratto dei metalmeccanici la prevede, il contratto dell'occhialeria no. Sul mantenimento della quattordicesima mensilità anche dopo il passaggio all'occhialeria, il sindacato ha puntato i piedi. Essa verrà dunque mantenuta, anche se cambierà la forma del suo pagamento: non più in luglio, ma a partire da subito il suo ammontare verrà distribuito sulle 13 mensilità. Tenendo conto, dunque, di tutti gli aspetti economici, il risultato è una differenza salariale di circa tre milioni annui.

La somma di tutte le voci (per la maggior parte di esse vedi tabella) in busta paga dei metalmeccanici, con 10 anni di anzianità, infatti da un salario annuo di 34.318.214 lire, mentre, sempre con 10 anni di anzianità, il salario annuo dell'occhialeria arriva a 31.291.416 lire. Una differenza, appunto, di 3 milioni. Non è molto, ma è importante che gli operai se la mettano in tasca.

Nella sostanza è un buon accordo che difende bene i diritti acquisiti dei lavoratori - ci dice Maurizio Manzana della FIM-CISL. Accanto alla questione salariale c'è anche la questione della malattia. Anche qui ci sono forti differenze tra i due contratti a vantaggio dei metalmeccanici. E su questo è stato stabilito che sei mesi prima del passaggio all'occhialeria nel 2007, si aprirà un tavolo di trattativa per discutere del problema. Dunque non sarà per niente automatico il passaggio dei lavoratori di Rovereto, per quanto riguarda questa normativa, alle condizioni contrattuali previste per l'occhialeria ". A che cos'hanno rinunciato i lavoratori fino al 2007?

"Questo è il punto - risponde Antonio Bussola della Rappresentanza Sindacale Unitaria - Quella che si ferma è la contrattazione aziendale. Qui è avvenuto lo scambio. I nostri miglioramenti economici dipendono, con questo accordo, dai contratti nazionali dei metalmeccanici, che però potrebbero essere in grado di recuperare in gran parte quello che perdiamo con la mancanza del contratto aziendale.

Insomma, potrebbe risultarne una situazione tutto sommato in equilibrio, anche se è evidente che col 20071'obiettivo di uniformare i contratti al ribasso da parte del Gruppo Luxottica sarà ancora davanti a noi".

Da parte sindacale, dunque, e da parte delle rappresentanze aziendali non si grida vittoria, anche se non viene nascosta la soddisfazione di aver bloccato il tentativo di Leonardo Del Vecchio di imporre da subito anche a Rovereto le stesse condizioni contrattuali delle altre aziende del gruppo. E se non gli è riuscito fino in fondo, forse una parte di merito va riconosciuta alla compattezza dei 500 lavoratori che per cinque mesi hanno tenuto duro.

Era possibile strappare di più ? Probabilmente no.

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