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Il Cermis e i politici: dove è lo scandalo?

Floriano Bonelli

Chiedo cortesemente ospitalità nella vostra rubrica perché vorrei fare alcune precisazioni relativamente ad alcune omissioni da parte di Luigi Casanova nel suo articolo "Cermis: l'impotenza di oggi, l'incertezza del futuro".

Premetto che leggo abbastanza assiduamente QT ormai da anni e fino ad oggi ho trovato sempre articoli molto interessanti, compresi quelli di Luigi Casanova.

Per quanto riguarda l'articolo sul Cermis, vorrei far rilevare alcune omissioni da parte di Casanova, relative ai personaggi pubblici che, immediatamente dopo il fatto, avrebbero usato lo stesso per "esibire la loro presenza in TV".

Oltre ai rappresentanti del PATT (è bene ricordare che Carlo Andreotti è il Presidente della Giunta Provinciale e che Francesco Moser è Assessore al turismo nella stessa giunta), era presidente Giampietro Vecli, Assessore alla protezione civile, fonti energetiche e ripristino ambientale; così come presente era Tarcisio Grandi, Presidente della Giunta Regionale e Franco Tretter, Presidente del Consiglio Regionale; era presente, in tutte le interviste, fotografie sui quotidiani, trasmissioni radio e TV, il sindaco di Cavalese doti. Mauro Gilmozzi (mi scuso se ho dimenticato qualcuno).

I personaggi fin qui elencati sono apparsi in TV in varie trasmissioni, interviste e quant'altro perché saranno stati invitati, in parte, e in parte di loro spontanea volontà: ma è un loro compito istituzionale; lasciamo alla gente il giudicare quali erano le motivazioni che spingevano i vari personaggi a presentarsi sotto le luci dei riflettori.

Quindi non solo "rappresentanti del Partito Autonomista Trentino Tirolese o di altri raggruppamenti autonomistici", come se essere partito di governo e quindi annoverare Presidente e Assessori in seno alla Giunta Provinciale, fosse una colpa.

Io credo che mai come in questa occasione i rappresentanti politici si siano resi disponibili ad aiutare gli amministratori locali, tanto è vero che l'Assessore Moser, Tretter, Panizza, Muraro, Taverna, Binelli, Giordani sono stati invitati a prendere parte al Consiglio straordinario del Comune di Cavalese, e loro si sono resi disponibili; in quei momenti la presenza sul posto dei rappresentanti della Provincia ha facilitato e snellito le procedure di raccordo tra Comuni della valle, Magnifica Comunità, Società del Cermis e Provincia-Regione. Raccordo indispensabile e vitale per far fronte all'emergenza che il momento richiedeva.

Avrebbero forse fatto bene questi personaggi a "chiamarsi fuori" e limitarsi a qualche discorso di circostanza rimanendo sugli "scranni del comando "? In questo caso, cosa avrebbe scritto Casanova?

E poi non è apparso anche Casanova in una trasmissione Rai ("Cara Giovanna"), e su altre reti televisive regionali, cogliendo l'occasione per citare sindaci di sinistra del Nord-Est e facendo riferimenti privi di nesso con quanto accaduto qui? Eppure nessuno lo ha accusato di voler apparire a tutti i costi in televisione.

Sul fatto poi che qualcuno abbia "pianto sul futuro del turismo mentre era ancora in corso l'opera di riconoscimento delle salme", beh!, l'aver scritto una cosa del genere è una caduta di stile! Io credo che nessuno dei protagonisti in questione, dentro di sé, sia così arido da pensare di strumentalizzare un evento simile.

Claudio Delvai è un "personaggio pubblico" nonché amministratore di un piccolo comune (Vice Presidente dell'Autostrada del Brennero, non del PATT, e consigliere comunale di Carano), tra l'altro legato al Cermis fin dalla costruzione della prima società, e quindi è lecito che, al pari di altri in quei giorni, si sia preoccupato di far sì "che la vita continui": gli stessi famigliari delle vittime, a cui va tutto il mio cordoglio (sono tra l'altro orfano di padre fin dall'età di 16 anni e so quindi cosa significhi perdere un congiunto e per questo sono loro particolarmente vicino), dovranno "farsi forza e tirare avanti". Non credo che se torneranno a lavorare dopo alcuni giorni qualcuno li potrà accusare di insensibilità!

I personaggi pubblici, gli amministratori devono pensare anche ad aspetti se vogliamo meno nobili della vita, ma necessari.

Peraltro, nei dibattiti che sono seguiti nei giorni successivi si è susseguita una ridda di ipotesi sul futuro del Cermis e della valle. E in questo contesto è però sfuggita a Casanova la mutazione di pensiero del Sindaco di Cavalese Mauro Gilmozzi in merito alla ferrovia della vai di Fiemme, nei confronti della quale solo pochi mesi fa si era dichiarato molto scettico, in una intervista all'Alto Adige o all'Adige: unico fra tutti gli inervistati che parevano invece più propensi all'opera, pur con tutte le cautele. Penso che anche il dottor Gilmozzi abbia compreso valenza e potenzialità reale di un eventuale progetto per la ferrovia o altro sistema di trasporto alternativo all'automobile, e da persona intelligente abbia fatta propria l'idea nata da altri. Tutto ciò nell'ambito di un dibattito sul futuro dell'economia della valle, a pochi giorni dalla tragedia, senza che a nessuno sia passato per la mente di accusare il Sindaco del comune colpito dalla disgrazia e gli altri convenuti al dibattito di voler strumentalizzare l'evento.

Voglio ricordare invece che Claudio Delvai va proponendo da tempo una soluzione simile, anche a rischio di passare per costruttore di castelli

campati in aria, come alcuni mesi fa lo si voleva far passare, solo perché lancia le sue idee senza preoccuparsi se siano "popolari" o meno. Questo Casanova non lo dice.

Non vorrei che quanto scritto da Casanova sia dovuto al fatto di avere scoperto che, in realtà, Claudio Delvai ha detto delle cose che sono piaciute ai giovani, agli ambientalisti ed agli operatori economici della valle, tre realtà che, se si incontreranno, nel futuro potranno determinare la vera fortuna della Valle e dei fiammazzi, nonostante le disgrazie.

Non mi permetto di dare alcun suggerimento a Casanova, tranne quello di continuare a scrivere tutta la verità e non solo la realtà che piace a lui; in tal modo i lettori di QT godranno di una informazione il più attinente possibile alla realtà, cosa che presuppongo voglia anche Casanova.

replica/risposta

E invece è quella la triste verità

Quanto ho scritto corrisponde a pura verità; infatti sono diversi i rappresentanti autonomisti ad aver espresso la necessità del recupero dell'immagine turistica di Fiemme mentre ancora non erano state riconosciute le vittime della strage e fra le aree autonomiste a Cavalese non esiste solo il PATT: gli esponenti di questo partito sono stati i più espliciti, specie nella realtà comunale.

Per quanto riguarda la presenza nella TV pubblica, ne ho avuto a sufficienza di pazienza durante la prima trasmissione, avendo dovuto subire dichiarazioni false dopane di pubblici ufficiali senza aver avuto possibilità di replica: per questo motivo, nonostante gli inviti, ho rifiutato la presenza ad altri incontri.

Che il sig. Delvai si sia sempre interessato al Cermis è invece un dato di fatto: fortunatamente non ha mai potuto realizzare le sue idee nel merito della "valorizzazione" dell'area: se ciò fosse avvenuto, oggi il Cermis risulterebbe un alto colle arabile: vedansi i manifesti disegnati negli anni '80.

Il sindaco Gilmozzi inoltre non ha mai parlato di un sistema fisso di mobilità basato sulla ferrovia, ma è alla ricerca di un interessante progetto che potrebbe vedere intrecciarsi trasporti su filobus con un raccordo razionale con i paesi più piccoli.

Speriamo di poter valutare in tempi ristretti queste proposte, che non potranno comunque mai sposare una scelta rigida che individui nella ferrovia un unico sistema di mobilità per Fiemme.

Luigi Casanova