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QT n. 10, ottobre 2018 Monitor: Libri

“Parchi e giardini storici in Trentino: tra arte, natura e memoria”

Monumenti vegetali. AA.VV., “Parchi e giardini storici in Trentino: tra arte, natura e memoria”, 2 voll. Provincia Autonoma di Trento, 2018, pp. 164+320, euro 56.

AA.VV., “Parchi e giardini storici in Trentino: tra arte, natura e memoria”, 2 voll. Provincia Autonoma di Trento, 2018, pp. 164+320, euro 56.

L’opera, frutto di un lavoro collettivo promosso dalla Soprintendenza per i beni culturali della Provincia, è di quelle destinate - cosa assai rara - ad essere apprezzate sia dallo studioso che dal semplice curioso, appassionato delle bellezze culturali e naturali del territorio.

Per la prima volta, colmando dunque un vuoto bibliografico, si è affrontato in maniera meticolosa e scientifica il tema dei parchi e dei giardini storici trentini, sia quelli pubblici, quotidianamente frequentati, sia quelli privati, praticamente sconosciuti ai più. Luoghi magici, carichi di natura e storia, ma al contempo fragili e a rischio di distruzione. L’opera si presenta come uno strumento di conoscenza, perché la conoscenza è il primo passo verso la tutela e la conservazione, anche di questi monumenti verdi.

Il primo volume presenta ben 13 saggi che mettono a fuoco l’argomento secondo un approccio multidisciplinare: dalle questioni legislative italiane ed europee (Luigi Zangheri) al tema dei giardini scomparsi (Alessandro Pasetti Medin), dalle specificità botaniche dei giardini storici trentini (Fabrizio Fronza) all’utilizzo del documento fotografico come mezzo d’indagine storica (Katia Malatesta), fino alla presentazione di alcuni casi-studio particolarmente emblematici, come i giardini del Castello del Buonconsiglio (Lia Camerlengo), di Palazzo delle Albere (Giuseppe Rallo) o delle Terme di Levico (Mariapia Cunico).

Il secondo volume parte invece dal censimento che ha portato all’individuazione di ben 150 tra parchi e giardini storici presenti sul territorio, per prenderne in considerazione i 50 più significativi, al centro di altrettante schede storico-descrittive. Apre il volume un saggio di Giuseppe Bagnoli, Francesca Bertamini e Nicoletta Boccardi, che da una parte ripercorre le tappe di tale capillare opera d’indagine (dalla quale sono stati esclusi i soli giardini monastici), dall’altra ne esamina le tipologie e le peculiarità.

Di grande interesse anche l’altro saggio che precede le schede, scritto a quattro mani da Daiana Boller e Alessandra Pedrotti, dedicato alle fonti archivistiche relative ai giardini trentini, soprattutto mappe catastali, documenti amministrativi e fotografie. Nel complesso la mappatura, per quanto scientificamente curata, rappresenta al contempo un invito alla scoperta, alla possibilità di un turismo nuovo e consapevole, partendo proprio dai luoghi a noi più familiari. Basti pensare ai giardini di piazza Dante, concepiti dall’architetto Francesco Saverio Tamanini nel 1878 ispirandosi al gusto per i giardini tardo-romantici, scanditi da viali alberati lungo il perimetro e percorsi più movimentati all’interno, che caratterizzano anche altri parchi pubblici trentini di poco precedenti, come i giardini di Arco (1871) e i giardini Milano - ora Perlasca - a Rovereto (1874). Di questi, che sono solo un esempio dei cinquanta descritti, scopriamo così l’origine, l’evoluzione nel corso degli anni, i monumenti e le architetture che li popolano e li circondano, nonché la specificità botanica che li caratterizza. Ma oltre ai numerosi parchi pubblici, più o meno conosciuti, presenti in tutte le vallate trentine, questo secondo volume, arricchito da numerose fotografie, disvela innumerevoli giardini privati, alcuni dei quali visitabili solo in rare occasioni, come il giardino di Palazzo Malfatti ad Ala, o quello di Villa Bortolazzi Fogazzato a Mattarello in località Acquaviva, o ancora il parco di Villa Consolati a Civezzano, di gusto romantico, realizzato attorno alla metà dell’800 e composto da un arboretum e da un orto botanico, com’era di moda al tempo. Chiude l’opera un glossario legato ai giardini storici, ove approfondire termini sia architettonici che vegetali tipici del giardino storico d’ambito trentino.

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