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La Borsa svanita

Angelo Santi Marconcini

Mi chiamo Angelo S. Marconcini e sono uno dei vincitori della Borsa di Studio “Luigi Heilmann” in socio-linguistica e scienze romanze. Vi scrivo per segnalare la grave situazione in cui versa la Commissione Culturale del Comune di Moena e il meccanismo di assegnazione di quella Borsa di Studio. La situazione che descrivo non riguarda solo me, ma diversi altri assegnatari.

La borsa mi è stata assegnata nel lontano 2015. Dal momento dell’assegnazione non ho avuto praticamente più riscontri dai responsabili se non le poche dichiarazioni che ho recentemente strappato con molte insistenze al sig. Ruggero Chiocchetti e alla sig.ra Ilaria Petrone, assessore alla Cultura di Moena.

Per dimostrare la serietà con cui ho affrontato la mia ricerca, ricordo che dalla Liguria mi sono recato per ben due volte nelle valli ladine, dove ho raccolto dati linguistici e sottoposto ai parlanti un piccolo questionario sul loro rapporto con la lingua inglese e con la lingua della burocrazia italiana, nonché conferito col dott. Fabio Chiocchetti, a quel tempo direttore dell’Istituto Majon di Fascegn, e con altri responsabili di istituzioni ladine. Ovviamente tutto questo ha comportato delle spese che ho anticipato nella prospettiva di godere della borsa di studio.

Circa sei mesi mesi dopo, quando ero a buon punto col lavoro, i colleghi vincitori della Borsa che avevano già finito e consegnato mi comunicano che, mentre la Commissione della borsa si è sciolta (anche se non ancora ufficialmente), loro non hanno mai ricevuto la seconda tranche della borsa. Chiedo informazioni all’Istituto “Majon di Fascegn” e al Comune di Moena, ma non ottengo risposta.

Passano 10 anni, finché nel 2016 vengo contattato dalla sig.ra Maura Chiocchetti, per le politiche culturali del Comune di Moena, che mi dice di aver ricontattato i dott. Plangg e Verra (esimi studiosi della lingua ladina) e altri illustri componenti della commissione che da molti anni non era più attiva e che potevo consegnare il mio lavoro nella certezza della liquidazione della borsa. Dopo, però, di nuovo silenzio.

A causa delle frequenti interruzione nella comunicazione con i responsabili, io -come molti colleghi vincitori- ho potuto lavorare alla sua realizzazione solo a fasi alterne e nel più totale isolamento rispetto alle istituzioni.

A lavoro concluso, ottenuto un giudizio positivo e l’approvazione da parte del prof. Videsott, capo della Commissione Culturale del Comune di Moena, ho registrato un ulteriore lungo silenzio (nove mesi) da parte dei responsabili.

Avendo chiesto dei chiarimenti al sig. Ruggero Chiocchetti, mi ha risposto che lui, finora considerato tesoriere della Borsa e pertanto responsabile dell’erogazione del premio, non poteva assumersi la responsabilità dell’erogazione senza un’ulteriore consenso della famosa Commissione, che però è stata sciolta.

Sono passati ormai quasi 13 anni dall’assegnazione della borsa e ancora io e miei colleghi non abbiamo visti riconosciuti i nostri diritti.

Ognuno scarica la responsabilità su un’altra Commissione e non si sta facendo niente di niente.

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