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Tunnel del Brennero: perché no

In questi giorni, in seguito ai fatti di Mattarello, è tornato di grande attualità il tema del progetto della nuova ferrovia del Brennero sul territorio trentino. Alcune testate giornalistiche hanno riproposto le motivazioni con cui la Provincia di Trento promuove questo progetto, che consistono principalmente nel fatto che la linea ferroviaria attuale non ha una capacità sufficiente per sopportare il futuro traffico delle merci, il quale si prevede in crescita illimitata. Questi due argomenti sono smentiti dai dati ufficiali. Sulla base del bollettino Alpinfo 2013 elaborato dalla Confederazione Svizzera, il traffico merci attuale al Brennero è di 40,7 milioni di tonnellate totali (strada+ferrovia), su livelli di 10 anni fa. Secondo i promotori del progetto, esso sarebbe dovuto invece crescere nell’ultimo decennio di più del 3% ogni anno.

L’errore commesso nelle previsioni di traffico è evidentemente molto rilevante. In secondo luogo, si afferma che la ferrovia storica ha una capacità insufficiente: oggi vi si trasportano 11,7 milioni di tonnellate di merci l’anno, ma lo stesso ing. Raffaele De Col della Provincia. ha affermato in un convegno al MUSE il 6 marzo 2015 che ne potrebbe trasportare 29 milioni di tonnellate se solo venisse potenziata l’intermodalità e se si introducessero politiche di trasporto e fiscali favorevoli alla ferrovia. Queste incongruenze sono state riscontrate anche dal Politecnico di Milano in uno studio sulla galleria del Brennero del 2014. Questo progetto avrebbe un impatto devastante sul Trentino (enormi gallerie verrebbero scavate per esempio sotto il Calisio, la Vigolana, le colline di Povo e Villazzano, sbucando nel centro di Trento, in via della Spalliera e in piazza Centa) e costerebbe diversi miliardi di euro che verrebbero sottratti ai servizi essenziali. Riteniamo che l’inquinamento atmosferico provocato dai TIR della Autostrada del Brennero vada combattuto subito proprio potenziando l’intermodalità e con politiche del traffico favorevoli al trasporto su rotaia, non realizzando una nuova linea ferroviaria quasi tutta in galleria che verrebbe realizzata tra un paio di decenni.

Approfittiamo infine di questo spazio per fare una proposta: l’assessore Mauro Gilmozzi o l’ing. Raffaele De Col sarebbero disponibili ad un confronto pubblico su questo tema con chi, come noi, ritiene inutile e dannoso il progetto della nuova ferrovia del Brennero?

Andrea Fogato - Trento

Claudio Campedelli - Bolzano

Commenti (1)

Anna Anna

E' sconvolgente che non si parli di questo progetto continuamente, che noi trentini siamo così passivi e colpevolmente ignoranti riguardo agli effetti devastanti, per esempio sulle falde acquifere, che il tunnel comporterebbe. Ma cosa deve succedere per smuoverci? Che ci scavino un tunnel sotto casa? In cantina magari?
Cosa possiamo fare per far sentire la nostra voce? Lo chiedo ai due autori dell'articolo. Grazie
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