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Lo Stelvio a un passo dallo smembramento

Caterina Rosa Marino

Non bastano gli sceneggiati televisivi compiacenti e gli spot pubblicitari ammiccanti per spacciare l’idea fasulla che in Alto Adige l’ambiente e gli animali siano veramente tutelati! Esprimo profonda delusione per lo scellerato patto che, a quanto leggo sui quotidiani, avrebbero stretto PD e SVP, al fine di regalare alla formazione altoatesina lo smembramento del Parco dello Stelvio. Nessuno finora, a distanza di un mese, si è preoccupato di smentire. L’accordo è stato firmato l’11 gennaio a Roma tra Pd, Svp e Patt dai tre segretari Bersani, Theiner e Panizza. È inoltre indicativo che il PD abbia escluso quasi tutti i candidati provenienti da associazioni ambientaliste. Nel dicembre 2010 lo stesso tipo di accordo, stipulato allora tra PDL e SVP, fu definito dal PD, allora all’opposizione, come “scambio vergognoso e norma incostituzionale... Uno scempio ambientale per uno scambio politico, una forma forse ancor più grave di compravendita di voti e di degrado etico del modo di fare politica berlusconiana”.

Il Presidente della Repubblica non firmò il documento di ratifica dello smembramento del parco, ma ecco che alla vigilia delle nuove elezioni nazionali l’SVP cambia partner e riparte alla carica per conseguire i propri scopi (non esattamente limpidi) con chiunque si presti.

Affermo, a nome della LAC, ferma contrarietà allo smembramento del Parco per fare favori a chicchessia. Gli unici che desideriamo favorire sono gli animali selvatici e per loro i parchi vanno allargati e tutelati da rigide regole protezioniste, non ridotti a squallide aiuole spelacchiate sottoposte all’arbitrio di qualunque passante maleducato! Il Parco dello Stelvio non è di proprietà dei partiti. Di nessun partito. È patrimonio indisponibile dello Stato e ha la funzione primaria di tutelare aree naturali e gli animali selvatici che vi trovano rifugio.

Mi pare evidente che questo tipo di politica espresso sia dal PDL che dal PD, come da molti tra i candidati alle prossime elezioni, sia assai scadente e non proponga alcuna idea di futuro positivo e desiderabile. È arduo, purtroppo, individuare temi ambientalisti e tantomeno animalisti nei programmi delle varie formazioni politiche.

Gli elettori sensibili nei confronti non solo di ambiente e animali ma dello stesso futuro nostro e del pianeta che abitiamo, sapranno trarre le debite conclusioni.

Caterina Rosa Marino, LAC (Lega per l’abolizione della caccia)