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Le "novità" della Margherita

Aldo Collizzolli

Oltre agli aficionados c'era anche la claque di Impegno Civico ad ascoltare Lorenzo "il magnifico" Dellai, a Tione mercoledì sera ( "El me piàss, l'è brao"). Il quale, tra l'altro, ha detto: il programma lo fate voi (la gente, sic), che la proposta della Margherita va oltre i confini della politica tradizionale (ma in sala, per la verità, i politici di professione erano parecchi). Poi ha parlato di un impegno alla stabilità, ma rispetto agli ipotetici alleati è rimasto al di qua del ponte levatoio: ha bacchettato il Pds e accusato il Patt di fare campagna "contro". A questo punto con chi farà le alleanze?

Più avanti ha detto che non è più il tempo della "politica politicata", come se fino ad oggi la politica l'avesse fatta il Pero dei Tovi, e per concludere ha riproposto il fatto che gli indirizzi programmatici sono solo indirizzi, perché come detto "il programma lo fate voi": fateci pervenire le vostre osservazioni e ne terremo conto. Eccone alcune: mondialità, centralità dell'uomo e antropocentrismo, il che significa alzare confini tra l'uomo e il resto del mondo, socialità delegata al privato, nuovo modello istituzionale, che mantenga gli attuali Comuni ma con un'impostazione maggioritaria (però per il momento, l'ex Piazza Dante viene raggiunta con il proporzionale, seppur sbarrato). Viene presentata una no vita quale "l'operazione ascolto" che già sperimentò Mengoni negli anni '70, per una corresponsabilizzazione che in realtà non esiste. Il partito leggero della Margherita ne è un esemplare esempio, vuole ora rendere leggera anche la Provincia e i suoi burocrati che l'hanno "sovietizzata" ma chi erano questi, che all'ombra del Baobab sono cresciute tante belle margherite? Il nodo dell'informatica privatizzata e del progetto cultura ambiente turismo ricorda molto lo stampo "malossiniano" e d'altronde in Veneto Bernini (remember?) sta ricostruendo la Dc.

Al lavoro in senso stretto vengono dedicate 22 righe, alla faccia delle richieste delle organizzazioni dei lavoratori, però si dice che gli industriali si fidano della Margherita perché garantisce flessibilità, maestri artigiani, apprendistato, privatizzazione, e questo probabilmente giustifica lo spottone dei giorni scorsi al Santa Chiara.

Non è ben chiaro cosa si intenda per "recupero di essenziali valori spirituali e morali " (adesso siamo tutti atei e depravati?); forse è per giustificare il sicuro finanziamento delle scuole private confessionali, camuffato con la dizione "pari opportunità alle istituzioni scolastiche ", che è poi la provincializzazione delle coscienze. Anche nella sanità si perseguirà la privatizzazione come panacea dei mali e delle carenze strutturali, ma però si chiede di fare il polo ospedaliere nuovo (consulenze e progettazioni anche qui?) nel solco del "privato-sociale" che permea a propria immagine e somiglianza le teste ed i cervelli? Sulla viabilità si promette tutto, dalla intermodalità agli impianti di risalita, ai nodi e raccordi legati al turismo. Il tutto con una regìa (?) che, "smontato gradualmente l'inefficace castello di procure burocratiche " permetta una nuova politica del territorio. Amen.

Non so perché questo debba essere presentato come nuovo modo di fare politica, e nemmeno perché mi piaccia fare il tiro al piccione su Dellai. Ma se andiamo a guardare i percorsi politici di certi personaggi forse capiamo perché si assista ad una democristianità di ritorno che preoccupa. Non cambia nulla, nemmeno i cavalli che non sono più di razza, e forse per questo a novembre non basterà solamente cambiarli.