Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca

Anno bisesto anno funesto. E poi?

Tra sport e politica, un bilancio impietoso per il 2012 altoatesino.

Il vecchio detto recita: “Anno bisesto, anno funesto”. In Sudtirolo si è rivelato vero per l’Autonomia, proprio nell’anno del quarantennale del nuovo Statuto. A partire dalla convinzione della propria onestà, moralità, fede alla parola data (il “deutsches Wort”, cioè la “parola d’onore”), l’immagine che i sudtirolesi hanno di se stessi ha ricevuto duri colpi. Perfino il presidente della giunta provinciale Durnwalder ha ammesso che l’autonomia è stata attaccata dall’interno.

Ovviamente il dispiacere maggiore è venuto da Alex Schwazer, escluso dalle Olimpiadi per droga. I soliti trovano giustificazioni o immaginarie congiure, ma tutti provano lo sconforto per il crollo di una bella illusione.

E poi la politica. All’inizio del 2012 l’avvento dell’esecutivo tecnico ha sorpreso la Svp a contrattare uno spostamento dalla posizione “mani libere” (blockfrei) a una maggiore vicinanza al governo Berlusconi. Il risveglio è stato brusco. La reazione scomposta. Il presidente Durnwalder ha rifiutato di andare alla prima riunione dei presidenti delle regioni convocato da Monti, come nell’aprile 2011 aveva respinto l’invito del presidente della Repubblica a prendere parte alla cerimonia per il 150° dell’unità d’Italia, col famoso “Was geht es mich an?”(che me ne importa?).

Il nuovo governo, pressato dall’impegno di “salvare l’Italia”, (o forse di salvare banche e costruttori di grandi opere, l’unica Italia che conoscono) non si è mostrato disponibile alle consuete trattative sottobanco. Sono arrivati i tagli, non rispettosi delle normative autonomiste. L’Austria, chiamata in aiuto, è stata restia a riconoscere che si trattasse di un attacco all’autonomia. I risparmi il governo li chiedeva solo ai poveri, e in Sudtirolo ce ne sono meno che in altre regioni. Il segretario della Svp ha reagito minacciando un cambio di politica dall’autonomia all’autodeterminazione e ha dato il via ai partitini di destra.

Il 14 aprile 3.500 Schützen hanno marciato a suon di tamburi nel capoluogo deserto, aprendo la campagna per la secessione contro il colonialismo italiano e con il rifiuto di fare sacrifici per ripianare il debito. Successo di partecipazione, ma anche segno di distanza incolmabile fra la città plurilinguee e i fanatici delle politiche otto-novecentesche. Le torce, i ricchi costumi di cuoio ricamato, le facce, gli slogan e i discorsi inutilmente truci non hanno trovato spettatori: niente curiosi, né provocatori, e perfino il giudizio negativo di Svp e Freiheitlichen. E un bel sospiro di sollievo per chi ama la convivenza.

Il 2012 è stato l’anno della fine di Durnwalder. Dopo tanti cincischii sulla candidatura, in pieno agosto ha annunciato il ritiro. Effetto degli attacchi della stampa Athesia o della crescita fuori controllo dello scandalo Sel (l’azienda energetica sudtirolese)? In dicembre, nelle dichiarazioni sul bilancio di previsione per il 2013, il presidente ha ammesso gli errori nella gestione del settore energetico. Troppo poco e troppo tardi. La Provincia ha investito e investe centinaia di milioni di euro in Sel, e il costo dell’energia per i cittadini non cala: perché? Lo scandalo getta un’ombra su un settore cruciale, che si voleva a fondamento dell’”autonomia integrale” e, pur accettando fino a prova contraria che il presidente non ne sapesse nulla, rimane nell’aria una domanda: possibile che una figura così scialba come l’ex assessore Laimer sia stato in grado di imbrogliare il vertice della potente Provincia? Nel corso dell’audizione alla commissione d’inchiesta consigliare, il procuratore capo di Bolzano, Guido Rispoli, ha dichiarato al Corriere che ci sono dei filoni d’inchiesta non ancora noti e quanto emerso finora appare solo “la punta dell’iceberg”. Inquietante.

Il bilancio 2013 è calato del 2,6 per cento rispetto al 2012. Si faranno riduzioni di spesa corrente, riorganizzando l’amministrazione provinciale, riducendo le consulenze e i servizi esterni, con la collaborazione più stretta con altri enti pubblici. A chi grida miseria, Durnwalder ricorda che “il Land austriaco del Tirolo ha un bilancio di 3 miliardi di euro”, a fronte dei nostri 5.

Ma sono investimenti sbagliati quelli che proiettano sulle prossime generazioni costi di progetti faraonici e spesso inutili o sballati, come il tunnel del Brennero ad alta velocità, l’inceneritore da 130.000 tonnellate, l’aeroporto. Imprese soprattutto non condivise dalla cittadinanza, esclusa dalla partecipazione alle decisioni e chiamata a pagare con tagli alla sanità, al sociale e alla scuola.

Nel 2013, dopo 25 anni, avremo unnuovo presidente della giunta. La lotta è già aperta, ma non è una lotta politica, bensì personale. Intanto la Svp ha abbandonato, costretta dalla legge elettorale, la posizione “blockfrei”, stipulando un patto con il Partito Democratico Quale sia lo spirito dell’accordo, lo ha ben sintetizzato un esponente del direttivo Svp nella seduta di fine anno: “Se vogliamo ‘l’autonomia integrale’ dobbiamo inghiottire il rospo, e il rospo si chiama Pd”. Ma il Pd che cosa ha promesso alla Svp e in cambio di che cosa? E dove stanno i cittadini nel nuovo gioco della politica politicante?