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Frutta, verdura e pesticidi

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Chi acquista pomodori, insalata, asparagi, fragole e pere da coltivazioni convenzionali deve rassegnarsi alla presenza di pesticidi. Lo dimostra l’ultima indagine commissionata dal CTCU. Tracce di pesticidi sono state riscontrate in tutti i campioni esaminati, esclusi gli asparagi verdi. Frutta e verdura dall’agricoltura "moderna" sono e rimangono prodotti a rischio.

Lo scorso marzo la Agentur für Gesundheit und Ernährungssicherheit di Innsbruck ha analizzato per conto del CTCU una serie di campioni di prodotti ortofrutticoli. Questa volta l’attenzione era rivolta esclusivamente ai prodotti italiani, che sono stati acquistati nei supermercati Despar, A&O, Lidl, Frilo, Naturalia e EuroSpin.

Il risultato del test è preoccupante: tutti i campioni da colture convenzionali esaminati presentano tracce di pesticidi, esclusi gli asparagi verdi. Abbiamo così l’ennesima conferma che gli agricoltori propendono per un impiego sempre più massiccio di autentici cocktail di fitofarmaci per proteggere le loro colture. Ben dieci (!) pesticidi differenti sono stati riscontrati nelle pere, sei nelle fragole, cinque nella lattuga, tre nei peperoni, due negli asparagi bianchi, una nei pomodori. Sono risultati esenti da principi attivi solo gli asparagi verdi e l’insalata biologica.

C’è da dire che ciascuno dei pesticidi rilevati era quantitativamente inferiore ai limiti di legge. Ma questo accade perché i limiti vengono aggirati impiegando cocktail di sostanze diverse. In questo modo, tra l’altro, i parassiti impiegano più tempo a crearsi delle difese e ciò va a tutto vantaggio degli agricoltori.

Lo stesso cocktail di pesticidi è però molto meno vantaggioso per le consumatrici e i consumatori. Secondo studi in materia, è piuttosto difficile dimostrare un nesso diretto tra certi danni alla salute e i residui di fitofarmaci presenti nei vegetali. Tuttavia è necessario mettere in guardia proprio da cocktail come quelli riscontrati negli ortaggi esaminati, specie nella lattuga, nelle fragole, nei peperoni e nelle pere, poiché le interazioni tra i singoli fitofarmaci non sono ancora state studiate a sufficienza. Quando però in un frutto si trovano fino a dieci principi attivi diversi, l’interazione è garantita.

Ad ogni modo, tutto ciò non dovrebbe guastare il piacere di consumare frutta e verdura fresche: infatti nessun altro gruppo di alimenti è così ricco di vitamine e sostanze minerali, e così povero di calorie.

E allora, affinché il boccone non sia indigesto, meglio acquistare e consumare il più possibile frutta e verdura coltivate biologicamente, poiché sono le uniche esenti da fitofarmaci.

L’assunzione di sostanze chimiche attraverso l’alimentazione dovrebbe essere ridotta al minimo specie per i bambini e le donne in gravidanza, che sono i soggetti più direttamente a rischio.

Con alcune precauzioni è possibile limitare i danni da pesticidi anche quando si acquistano prodotti agricoli da colture convenzionali: anzitutto è bene preferire prodotti di stagione (evitando dunque le fragole in febbraio o gli asparagi in dicembre) e provenienti dai coltivatori locali. Inoltre è importante lavare accuratamente tutta la frutta e la verdura, meglio se con l’ausilio di un apposito spazzolino e sotto (poca) acqua corrente.

Un ultimo consiglio: chi possiede un orto, dovrebbe evitare nel modo più assoluto l’impiego di concimi e di antiparassitari di sintesi.